Curiosità latine L

Da Cap2.

Decimo LABERIO
(Cavaliere latino e autore di mimi satirici - 106 a.C. – 43 a.C.)

Decimo Laberio, libero cavaliere romano, fu costretto da Giulio Cesare, ormai al potere a Roma, ad affrontare una sfida in teatro contro lo schiavo Publilio Siro. Per il cavaliere fu una vera ignominia, non tanto per la sconfitta, ma per il fatto di aver dovuto recitare in teatro.
In quella situazione umiliante, però, il Decimo Laberio scoccò una pesantre frecciata contro il dittatore dicendo in pubblico:
- “Porro, quirites, libertatem perdimus … Necesse est multos timeat quem multi timent” (Ormai, o romani, abbiamo perduto la libertà! Però chi da molti è temuto, molti deve temere).
Sentendo queste parole, tutti gli spettatori si volsero verso Giulio Cesare.

Tito LABIENO (Storico latino morto nel 12 d.C.)
Tito Labieno scrisse un’opera sulle guerre civili nella quale dimostrava una tale indipendenza e libertà nel giudizio (denunciando, fra l’’altro anche la corruzione della casta governativa) che fu ritenuta intollerabile al punto che il Senato, su ordine di Augusto, nel 12 d.C. fece bruciare pubblicamente i suoi lavori.
Labieno per il dolore si tolse la vita chiuso nella tomba dei suoi padri.

Laganum - Il “laganum” dell’antica Roma (forse derivato dal “laganon” etrusco e antenato della “lagana” olevanese) era una sfoglia fritta. Lo scrittore Ateneo ci ha tramandato una ricetta per la sua preparazione.
Dopo aver tritato e pestato foglie di lattuga, aggiungere grasso di maiale e pepe. Dopo aver lavorato l’impasto, stenderlo con il mattarello, tagliare a strisce e friggere in olio bollente.

LAMIA
(Lucio Elio Lamia - Cortigiano dei Flavi – I Secolo d.C.)
- Lucio Elio Lamia fu costretto a divorziare dalla moglie, Domizia Longina, del quale si era innamorato Domiziano e che poi la sposò. Quando Domiziano diventò imperatore, Lucio Elio Lamia fu messo a messo a morte per le sue battute di spirito, senza dubbio sospette nei confronti del sovrano, ma sicuramente vecchie e inoffensive.
- Lucio Elio Lamia aveva sposato la bella Domizia Longina. Domiziano, il figlio dell’imperatore Vespasiano, si invaghì della donna e, per poterla sposare, li costrinse al divorzio. Tempo dopo, ad un tale che si complimentava con lui per la sua bella voce, Elio Lamia, riferendosi al sopruso subito, rispose: “Ho una bella voce perché pratico la continenza. (Svetonio – Vita dei Cesari)
- Dopo che Domiziano gli aveva tolto la moglie, Elio Lamia non si era più risposato. Poiché Tito, il fratello di Domiziano, lo esortava a contrarre un nuovo matrimonio, Elio Lamia. riferendosi al torto subito per opera del fratello, rispose ironicamente: -“Non è che vuoi sposarti anche tu?” (Svetonio – Vita dei Cesari)
- Un giorno Domiziano lodava Lucio Elio Lamia per la bella voce di cui era dotato. Questi, alludendo al fatto che l’imperatore gli aveva sottratto la moglie, gli disse: - Più che la mia voce, dovresti apprezzare il mio silenzio”.

Lanista - Il lanista nella Roma antica era l’istruttore dei gladiatori ed anche il proprietario della palestra dove i gladiatori imparavano l’arte della lotta e si allenavano.

Larario - Il larario era un tempietto domestico dei romani dove si veneravano i Lari (gli spiriti protettori degli antenati).

Laticlavio - Il laticlavio era la tunica orlata con una larga striscia color porpora indossata dai senatori. Gli appartenenti all’ordine equestre, invece, indossavano una tunica con una striscia stretta.

Latte dei fichi

I romani usavano il “latte” dei fichi come caglio del latte di capra nella preparazione dei formaggi.

Lattuga

L’insalata di lattuga era molto in voga nella dieta dei romani. A tal proposito, c’è da ricordare che i soldati romani, appena allestivano un campo, subito si davano da fare per piantarla in modo da averla sempre fresca.

Lavanda

La lavanda, per le sue proprietà rinfrescanti ed aromatiche, era una pianta molto adoperata in cucina dai romani; Plinio il Vecchio ci dice che era addirittura una delle più utilizzate.

Legioni - Le legioni dell’esercito romano verso il 310 erano 4 ed arrivarono a 28 durante la 2^ guerra punica.
Liburna - La liburna era un’antica nave veloce romana allungata a poppa e munita di sperone. Inizialmente era utilizzata dai Liburni (da cui il nome), pirati della Dalmazia e poi dalla marina romana per trasporto, incursione e pattugliamento.

Ligula - La ligula era un tipo di cucchiaio usato dai romani ed era simile al cucchiaio moderno.

Littori - I littori precedevano in numero di:
- 24, i dittatori;
- 12, i consoli e i proconsoli;
- 6, i pretori in guerra;
- 5, i questori nelle province;
- 2, i pretori in città.

Lora - Nell’antica Roma agli schiavi ed ai lavoratori delle campagne spettava una razione giornaliera di “lora”, un vino di poco pregio preparato mettendo a macerare in acqua le vinacce già pressare e facendo fermentare il tutto.

Lorica squamata - La corazza dei legionari romani formata da piccole placche si chiamava “lorica squamata”.

LUCULLO
Lucio Licinio Lucullo (Roma, 117 a.C. – Napoli, 56 a.C.), politico e militare
- Lucullo è rimasto famoso per le sue ricchezze e per i fastosi banchetti che organizzava. Per ogni pranzo Lucullo spendeva non meno di 200.000 (duecentomila) sesterzi, una cifra davvero altissima.
- Lucullo possedeva in campagna ville con grandi giardini, terrazze panoramiche ed ampie sale sia al chiuso che all’aperto. Una volta alla villa di Tuscolo passò Pompeo che lo rimproverò per aver costruito una residenza meravigliosa per viverci d’estate, ma dove era impossibile abitarci d’inverno. Lucullo, ridendo, gli rispose che lui faceva come le cicogne e le gru che cambiano residenza con il cambiare delle stagioni. - Un giorno a Lucullo capitò di dover pranzare da solo. Il servo gli apparecchiò una sola tavola allestendogli un pranzo alquanto modesto. Quando Lucullo lo rimproverò molto aspramente, il servo chiese scusa dicendo che non riteneva necessario imbandire un pranzo molto dispendioso non essendoci nessun ospite o invitato. Nel sentire questo, Lucullo gli disse: - Cosa dici? Non sapevi che a casa di Lucullo oggi pranza Lucullo?

Lucrezio - Si tramanda che lo scrittore latino Tito Lucrezio Caro, autore del celebre “De Rerum Natura”, abbia scritto il suo capolavoro negli intervalli di lucidità della sua pazzia procuratagli da un filtro amoroso.
Ludi Capitolini - I Ludi Capitolini, giochi annuali dedicati a Giove Capitolino, furono istituiti da Marco Furio Camillo nel IV secolo a.C.. Nell’86 d.C. furono riformati dall’imperatore Domiziano che ne stabilì la ricorrenza ogni quattro anni.
Luperco - Luperco era il dio dei pastori ed in suo onore il 15 febbraio di ogni anno si celebravano feste rituali dette Lupercali.

Lutto - Nell’antica Roma gli uomini manifestavano il lutto portando la barba lunga e incolta.


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