Perche' O
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Perché si ritiene che aprire un ombrello in casa porti sfortuna? Questa superstizione deriva dal fatto che un ombrello (o un baldacchino) erano usati per coprire il sacerdote che si recava nelle case per impartire l’estrema unzione ai moribondi.<br /> | Perché si ritiene che aprire un ombrello in casa porti sfortuna? Questa superstizione deriva dal fatto che un ombrello (o un baldacchino) erano usati per coprire il sacerdote che si recava nelle case per impartire l’estrema unzione ai moribondi.<br /> | ||
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− | Un evento che accade nel momento giusto si dice “opportuno” dal latino '''“ob portus”''' (verso il porto) che indicava il vento favorevole per le navi che rientravano nel porto.<br /> Si trattava, in fondo, di un vento “opportuno”.<br /> | + | Un evento che accade nel momento giusto si dice “opportuno” dal latino '''“ob portus”''' (verso il porto) che indicava il vento favorevole per le navi che rientravano nel porto.<br /> Si trattava, in fondo, di un vento “opportuno”.<br /> |
== '''Ovazione''' == | == '''Ovazione''' == |
Versione delle 18:57, 12 ott 2019
IL LIBRETTO DEI PERCHE'
Alcuni modi di dire o di fare hanno origine molto lontana, spesse volte strana, a volte curiosa, a volte incredibile. Quante volte ci chiediamo: Perchè si dice? Perchè si chiama? Perchè si usa? Vediamo le risposte alle domande riguardanti i perchè delle parole con la lettera "O".
Ombrello
Perché si ritiene che aprire un ombrello in casa porti sfortuna? Questa superstizione deriva dal fatto che un ombrello (o un baldacchino) erano usati per coprire il sacerdote che si recava nelle case per impartire l’estrema unzione ai moribondi.
Opportuno
Un evento che accade nel momento giusto si dice “opportuno” dal latino “ob portus” (verso il porto) che indicava il vento favorevole per le navi che rientravano nel porto.
Si trattava, in fondo, di un vento “opportuno”.
Ovazione
Una manifestazione pubblica di consenso è detta ovazione dall'usanza romana di sacrificare una pecora ("ovis") da parte dei generali vittoriosi contro nemici di importanza secondaria. Tale cerimonia era detta "ovatio", che era inferiore al "trionfo" (dove si sacrificava un toro) spettante ai generali vincitori di nemici di importanza primaria.