Perche' F
IL LIBRETTO DEI PERCHE'
Alcuni modi di dire o di fare hanno origine molto lontana, spesse volte strana, a volte curiosa, a volte incredibile. Quante volte ci chiediamo: Perché si dice? Perché si chiama? Perché si usa? Vediamo le risposte alle domande riguardanti le parole con la lettera "F".
Falangi - Le ossa delle dita si chiamano "falangi" perché Aristotele diede loro questo nome in quanto sono disposte una dietro l'altra come i soldati delle famose falangi da combattimento greche.
Felsinei - Gli abitanti di Bologna, oltre che bolognesi, sono chiamati anche “felsinei” perché Felsina era il nome della città al tempo dell’antica Roma. Felsina, a sua volta, deriva da Velzna, il nome dato alla città dagli etruschi che la fondarono nel 534 a.C..
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Fenicotteri
I fenicotteri sono di colore erosa perché si nutrono di alghe e crostacei che sono ricchi di carotene, una proteina che conferisce il loro tipico colore rosa.
Ferragosto
Il 15 agosto si chiama “ferragosto” perché nel 18 a.C. l’imperatore Augusto istituì nel mese di agosto un periodo di festa che fu chiamato “feriae Augusti” (riposi di Augusto) da cui “ferragosto”.
Fiasco (fare fiasco)
L’espressione “fare fiasco” per indicare un insuccesso dovrebbe risalire ad un attore comico del 1600, tal Domenico Biancolelli. In uno spettacolo, per far ridere il pubblico, questo attore iniziò un monologo avente come argomento proprio un fiasco. Purtroppo egli non riuscì a far ridere i suoi spettatori e, scherzando, diede la colpa del suo insuccesso al … fiasco. Aveva fatto fiasco.
Fiera
Un grande mercato periodico è detto fiera (dal tardo latino feria = giorno festivo) perché già nell’antichità i mercati più importanti si tenevano nei giorni delle principali festività religiose.
Figlio di N.N.
Una persone di cui si ignorano i genitori in gergo viene detto "figlio di NN". Questo perché un tempo, dovendo per legge essere inserito negli atti anagrafici il nome dei genitori (obbligo abolito dalla Legge N. 1064 del 31 ottobre 1955 voluta dalla senatrice Lina Merlin), essendone ignoti i genitori, negli atti dei trovatelli veniva apposta la dicitura "figlio di N.N." (dal latino "Nescio Nomen"; traduzione letterale: "Ignoro il nome").
Filippi (rivedersi a Filippi)
L'espressione "ci rivedremo a Filippi" per minacciare una vendetta o il momento della resa dei conti, deriva da un episodio dell'antica Roma di Cesare. La notte precedente lo scontro con le truppe di Antonio e Ottaviano, Marco Giunio Bruto, uno dei congiurati di Giulio Cesare, sognò quest'ultimo che gli disse: "Ci rivedremo a Filippi". Il giorno successivo ci fu appunto la battaglia di Filippo nella quale le truppe repubblicane furono sconfitte e Bruto si tolse la vita.
Fio (pagare il fio)
Quando qualcuno sconta la giusta punizione per una malvagità commessa, oppure sopporta le conseguenze di un suo comportamento scorretto, si dice che ne “paga il fio”.
Ciò deriva dal fatto che con il termine “fio”, in passato si indicava la rendita del feudo, un pagamento cui si era tenuti per obbligo feudale, e quindi un tributo.
Fulmini - I fulmini procedono a zigzag perché nel loro cammino seguono il percorso lungo il quale la resistenza elettrica è minore.
Funerale - Il termine funerale deriva da "funus" (in latino cerimonia funebre) che a sua volta deriva da "funalia", le fiaccole che erano usate per illuminare la sepoltura delle persone povere che, normalmente, avveniva di notte alla luce delle fiaccole.