Perche' C

Da Cap2.
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== '''Calende greche''' ==
 
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Perché si dice "calende greche" per dire "mai"? Semplicemente perché le calende erano il primo del mese nell'antica Roma, ma non esistevano nel calendario dell'antica Grecia; rinviare alle calende greche, quindi, si intendeva rinviare ad un giorno che non sarebbe mai arrivato.  
 
Perché si dice "calende greche" per dire "mai"? Semplicemente perché le calende erano il primo del mese nell'antica Roma, ma non esistevano nel calendario dell'antica Grecia; rinviare alle calende greche, quindi, si intendeva rinviare ad un giorno che non sarebbe mai arrivato.  
 
 
 
 
  
 
== '''Candeline''' ==
 
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E James Cook da quel momento definì il canguro …. Canguro.  
 
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Quando si agisce in modo superficiale, senza cura né troppo impegno, si dice che si fanno le cose “alla carlona”.<br /> Questo modo di dire deriva dal fatto che Carlo Magno (742-814), detto re Carlone, da una certa poesia tardo-cavalleresca fu rappresentato come un re bonario e, talvolta, un po’ facilone.
  
 
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== '''Canossa''' (Andare a Canossa) ==
 
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Andare a Canossa<br />
Carlona (Alla carlona)
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Il modo di dire “andare a Canossa” per indicare “pentimento” o “chiedere scusa”, risale ad un episodio, relamente accaduto, del nostro Medio Evo.<br />
 
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Durante la lotta per le investiture, Papa Gregorio VII scomunicò l’imperatore Enrico IV e poi si rifugiò dalla Contessa Matilde che lo accolse nel suo inespugnabile castello di Canossa. Poiché la scomunica sollevava il popolo ed i principi dall’ubbidienza all’imperatore, Enrico IV dovette giocoforza chiedere il perdono al Papa. Per questo venne in Italia e, dopo aver atteso tre giorni davanti al castello,  al freddo e vestito umilmente in segno di pentimento, il 28 gennaio del 1077 fu portato al cospetto del pontefice che gli tolse la scomunica.<br />
 
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Poiché il Papa si trovava nel Castello di Canossa, Enrico IV per ottenere il perdono era dovuto '''“andare a Canossa'''”.
Agire alla carlona
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Quando si agisce in modo superficiale, senza cura né troppo impegno, si dice che si fanno le cose “alla carlona”. Questo deriva dal fatto che Carlo Magno (742-814), detto re Carlone, da una certa poesia tardo-cavalleresca fu rappresentato come un re bonario e, talvolta, un po’ facilone.
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Canossa (Andare a Canossa)  
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Andare a Canossa
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Il modo di dire “andare a Canossa” per indicare “pentimento” o “chiedere scusa”, risale ad un episodio del nostro Medio Evo.
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Durante la lotta per le investiture, Papa Gregorio VII scomunicò l’imperatore Enrico IV e poi si rifugiò dalla Contessa Matilde che lo accolse nel suo inespugnabile castello di Canossa. Poiché la scomunica sollevava il popolo ed i principi dall’ubbidienza all’imperatore, Enrico IV dovette giocoforza chiedere il perdono al Papa. Per questo venne in Italia e, dopo aver atteso tre giorni davanti al castello,  al freddo e vestito umilmente in segno di pentimento, il 28 gennaio del 1077 fu portato al cospetto del pontefice che gli tolse la scomunica.
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Poiché il Papa si trovava nel Castello di Canossa, Enrico IV per ottenere il perdono era dovuto “andare a Canossa”.
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== '''Cireneo''' ==
 
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Essere un cireneo<br />
Cireneo  
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Chi si assume un compito o un onere gravoso che spetta ad altri è definito "cireneo". Il termine deriva da Simone di Cirene (quindi "cireneo") che fu costretto dai soldati a portare la croce di Gesù fino al Calvario.
 
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Essere un cireneo
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Chi si assume un compito o un onere gravoso che spetta ad altri è definito "cireneo". Il termine deriva da Simone di Cirene (appunto "cireneo") che fu costretto dai soldati a portare la croce di Gesù fino al Calvario.
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Versione delle 10:50, 23 ago 2012

IL LIBRETTO DEI PERCHE'

Alcuni modi di dire o di fare hanno origine molto lontana, spesse volte strana, a volte curiosa, a volte incredibile. Vediamone quelli riguardanti le parole con la lettera "C".


Indice

Calende greche

Perché si dice "calende greche" per dire "mai"? Semplicemente perché le calende erano il primo del mese nell'antica Roma, ma non esistevano nel calendario dell'antica Grecia; rinviare alle calende greche, quindi, si intendeva rinviare ad un giorno che non sarebbe mai arrivato.

Candeline

Candeline sulla torta.
Nelle feste dedicate a Diana (personificazione della luna), si portava al suo tempio un dolce di forma rotonda, decorato con molte candele accese, perché sembrasse splendere come la luna. Questo sarebbe il motivo per cui le torte di compleanno vengono decorate con le candeline)

Canguro

Perché il canguro si chiama “canguro”? Quando James Cook vide per la prima volta questo animale, per lui sconosciuto, chiese ad un indigeno di che si trattava. L’indigeno, non capendo ovviamente l’inglese, rispose nella propria lingua:
- Kan gur (non capisco).
E James Cook da quel momento definì il canguro …. Canguro.

Carlona (Alla carlona)

Agire alla carlona
Quando si agisce in modo superficiale, senza cura né troppo impegno, si dice che si fanno le cose “alla carlona”.
Questo modo di dire deriva dal fatto che Carlo Magno (742-814), detto re Carlone, da una certa poesia tardo-cavalleresca fu rappresentato come un re bonario e, talvolta, un po’ facilone.

Canossa (Andare a Canossa)

Andare a Canossa
Il modo di dire “andare a Canossa” per indicare “pentimento” o “chiedere scusa”, risale ad un episodio, relamente accaduto, del nostro Medio Evo.
Durante la lotta per le investiture, Papa Gregorio VII scomunicò l’imperatore Enrico IV e poi si rifugiò dalla Contessa Matilde che lo accolse nel suo inespugnabile castello di Canossa. Poiché la scomunica sollevava il popolo ed i principi dall’ubbidienza all’imperatore, Enrico IV dovette giocoforza chiedere il perdono al Papa. Per questo venne in Italia e, dopo aver atteso tre giorni davanti al castello, al freddo e vestito umilmente in segno di pentimento, il 28 gennaio del 1077 fu portato al cospetto del pontefice che gli tolse la scomunica.
Poiché il Papa si trovava nel Castello di Canossa, Enrico IV per ottenere il perdono era dovuto “andare a Canossa”.


Cireneo

Essere un cireneo
Chi si assume un compito o un onere gravoso che spetta ad altri è definito "cireneo". Il termine deriva da Simone di Cirene (quindi "cireneo") che fu costretto dai soldati a portare la croce di Gesù fino al Calvario.



Coda (mettersi la coda tra le gambe o abbassare la coda)


Quando una persona va via dopo un insuccesso, si dice che se ne va con la coda tra le gambe (o abbassa la coda) perché assomiglia ai cani che quando sono intimoriti o impauriti assumono appunto questa posizione ... si mettono la coda tra le gambe



Colonna (Quinta colonna)


Si definisce “quinta colonna” chi, all’interno di uno schieramento, favorisce gli interessi dell’avversario. Il modo di dire risale alla Guerra civile spagnola. Il Generale Mola, dell’esercito franchista, stava puntando su Madrid con quattro colonne di uomini. Una quinta, disse, operava già per lui nella città.



Corner o Calcio d’angolo


(Salvarsi in corner o in calcio d’angolo)

Quando uno riesce a trarsi d’impaccio usando l’ultima risorsa disponibile, si dice che si è salvato in corner (o in calcio d’angolo) perché nelle partite di calcio una squadra che subisce un’azione pericolosa in difesa, può tentare di interromperla spedendo il pallone oltre la propria linea di fondo e causando quindi un calcio d’angolo (in inglese Corner).


Coltelli

Perché i coltelli hanno la punta arrotondata ? Fino al XVII secolo i coltelli da pasto avevano la punta aguzza ed affilata. Fu il cardinale Richelieu a cambiarne la forma perché – secondo i libri di storia – uno dei suoi ospiti era solito usare la punta del coltello come stuzzicadenti. Richelieu, indignato da questa grave mancanza di etichetta, ordinò al suo maestro di cerimonia di arrotondarli tutti. Il suo stile di coltelleria si diffuse in tutta la Francia e poi in Europa.


Cuffia (Salvarsi per il rotto della cuffia)

Di una persona che se la cava per miracolo in una qualche situazione, si dice che ne è uscita per il rotto della cuffia. Il detto risale al medioevo, precisamente alla giostra detta quintana nella quale i concorrenti si lanciavano a cavallo contro una sagoma girevole armata di mazza. Lancia in resta, i cavalieri dovevano colpire lo scudo della sagoma, evitando di farsi a loro volta colpire dalla mazza. Era ritenuta valida la prova del concorrente che subiva un danno alla cuffia.

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