Elianto

Da Cap2.
Versione delle 17:48, 9 set 2012, autore: Anonimo olevanese (Discussione | contributi)

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ELIANTO – Stefano Benni

di

Marco C.


AUTORE: Stefano BENNI (Nato 1947)

NOTIZIE SULL’AUTORE: Scrittore e giornalista satirico, collaboratore di quotidiani come “Il Manifesto” e riviste quali “Linea d’ombra” e “Panorama”.
Si è imposto tra i più pungenti e spassosi autori italiani di satira politica e di costume. L’esordio avvenne con “Bar Sport” (1976. Ha pubblicato anche poesie (Prima o poi l’amore arriva” 1981), ma il successo giunse con i successivi romanzi e racconti. “Elianto” risale al 1996.

CONTENUTO DELLA VICENDA: Tre ragazzi, un guerriero-nuvola e tre diavoli, per diversi scopi, vagano nei mondi alterei della mappa nootica. Il filo conduttore che li lega è Elianto, un tredicenne affetto dal morbo dolce; i tre ragazzi sono alla ricerca di un elisir che lo guarisca, in modo che possa salvare la contea dal dominio governativo. Ed il giovane indirettamente permetterà agli altri protagonisti di compiere la loro missione.

TIPO DI NARRATORE: Onnisciente eterodiegetico

SIGNIFICATO DELLA VICENDA: In questo romanzo Stefano Benni dà libero sfogo alla propria fantasia, immergendo i personaggi in un mondo fantastico e surreale. Elianto è un'opera in cui troviamo fuse diverse caratteristiche: vi troviamo, infatti, oltre alla fantasia, una diffusa ironia, diversi spunti comici, della satira politica; si può intendere anche una deformazione caricaturale della realtà.
Il mondo creato da Stefano Benni è una complessa metafora delmondo contemporaneo, nel quale trova posto una teoria su dio, l’inferno e il Paradiso e i mondi alterei rappresentano, in realtà, diversi aspetti della nostra vita, che l’autore con la sua fantasia ha cercato di creare e dare loro un’immagine reale.

ASPETTO STILISTICO E LINGUISTICO: Lo stile adottato da Stefano Benni rispecchia la struttura del libro, costituita da diverse storie separate unite da un unico fil-rouge. Nel romanzo, infatti, troviamo una grande pluralità di stili e registri linguistici. Si trovano capitoli in cui prevale uno stile colloquiale, molto semplice, a volte anche con la presenza di parole volgari e capitoli in cui l’autore pare divertirsi a elaborare tesi e spiegazioni filosofiche e utilizzare parole complicate. Anche qui la fantasia agisce indisturbata e l’autore trova i nomi più strani e bizzarri per i suoi personaggi, i suoi mondi e tutte le altre sue creature.




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