Curiosità latine M

Da Cap2.

Indice

Manipolo

Nella legione dell’antica Roma, il manipolo era composto da due centurie.

Maschere

Nell’antica Roma i patrizi tenevano in casa maschere di cera raffiguranti i loro antenati che avevano ricoperto cariche pubbliche. Durante i cortei funebri, quelle maschere erano portate sul viso da attori ingaggiati per la bisogna.

Mater Matuta

Originariamente Mater Matuta era venerata dai romani come dea dell’aurora e poi come protettrice delle partorienti.
In suo onore il giorno 11 giugno si celebravano le “matralie” cui partecipavano le matrone che avevano avuto un solo marito. Durante le Matralie una schiava veniva condotta nel tempio per poi scacciarla dal tempio stesso a frustate.

Matrimonio

1) La forma più solenne di matrimonio era detta confarreazione. Si celebrava con l’intervento del Pontefice Massimo e la presenza di 10 testimoni.
Il nome derivava dalla focaccia di farro offerta dal celebrante agli dei.
2) Nell’antica Roma il periodo più propizio ai matrimoni era la seconda meta di giugno.
Per i contadini, poi, tale scelta era dovuta anche a considerazioni più concrete: la sposa, infatti, avrebbe potuto dedicarsi al raccolto prima di trovarsi in stato di gravidanza avanzato e, poi, dal momento che il figlio sarebbe nato in primavera, si sarebbe potuto riprendere dal parto ed essere pronta per lavorare nel il successivo raccolto.
3) I romani cospargevano il letto nuziale con petali di rosa perché in questo modo ritenevano di garantire ai novelli sposi un matrimonio felice.
4) in occasione delle nozze, i romani donavano un po’ di nocciole per augurare fecondità agli sposi.

Medici

1) Il primo medico libero a Roma fu Arcagato Peloponnesiaco (Archagatos) nel 219 a.C. che, ovviamente, proveniva dalla Grecia.
2) Nell’antica Roma i medici, in genere, non godevano di una buona stima e di solito erano ritenuti colpevoli della morte dei loro pazienti.
Ad avvalorare questa tesi, basta ricordare un epigramma di Marziale che recita:
“Diaulo una volta era un medico, ora fa il becchino;
quello che ora fa da becchino, prima faceva da medico.”

Melograno

Le spose romane si ornavano con ghirlande di rametti di melograno. Questa pianta era sacra a Giunone ed era il simbolo del matrimonio, dell’amore e della fertilità.

Menta

In cucina i romani (come pure i greci) utilizzavano la menta come aromatizzante anche perché ritenevano che questa pianta avesse grandi proprietà afrodisiache.

Mercato

Il mercato del bestiame dell’antica Roma chiamato Foro Boario (Forum Bovarium) si teneva in una zona lungo la riva destra del Tevere, tra il Campidoglio e l’Aventino.

Mezio Fufezio

Mezio Fufezio era il re di Albalonga al tempo della sfida tra gli Orazi e i Curiazi.

Miele

I romani usavano il miele sia come condimento sia come conservante.

Milionari

1) La ricchezza di Marco Licinio Crasso ammontava a circa 170 milioni di sesterzi.
2) Marco Gabio Apicio, sotto Tiberio, si suicidò perché gli erano rimasti solo 10 milioni di sesterzi (con 20.000 sesterzi annui si viveva di rendita avendo anche 3 o 4 schiavi)

Mirmilloni

I mirmilloni erano i gladiatori dal fisico possente che, armati di scudo e di gladio, di solito combattevano contro i reziari.

Mirto

Gli antichi romani usavano il mirto come ingrediente di alcune salse e per insaporire le carni. Tale notizia ci è riportata da Apicio, scrittore del I secolo d.C..

Mortadella

La mortadella era sicuramente prodotta a Bologna già nel I secolo d.C.. Al proposito, Plinio il Vecchio ci scrive che l’imperatore Augusto, passando per Bologna, si vide offrire da un veterano dell’esercito tantissimi salumi e tra questi c’era proprio l’attuale mortadella.

Murene

Gli antichi romani consideravano le murene una vera leccornia e le allevavano in appositi vivai.
A proposito delle murene si tramanda che il cavaliere Publio Vedio Pollione per punire i suoi schiavi li facesse dare in pasto ad esse ancora vivi.


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