Curiosità greche O

Da Cap2.

Curiosità greche con la lettera O


Obolo - L’obolo era la moneta più piccola dell’antica Grecia. Costituiva la sesta parte della dracma ed era messo in bocca ai defunti per pagare a Caronte la traghettata verso gli Inferi.

Oceanine - Le Oceanine, ninfe delle acque e dei mari, erano figlie di Oceano e di Teti. Esiodo nella Teogonia dice che erano tremila, ma ne elenca solo 41. Tra esse ricordiamo Calipso, che ospitò Ulisse di cui si innamorò.

Oceano - Oceano era il titano più vecchio e non partecipò alla titanomachia.
Ociroe - Ociroe, la figlia del centauro Chirone, aveva il dono della preveggenza.
Giove la tramutò in cavalla perché aveva rivelato il futuro del padre e di Esculapio.

Ode - L’ode era un componimento poetico di metro e di contenuto vario, che veniva in origine cantato con accompagnamento musicale. Nell'antichità greca scrissero odi i grandi lirici dei secoli VII e VI a. C.: Saffo, che vi espresse la sua passione amorosa; Alceo, che vi rispecchiò il suo impegno politico e sociale; Alcmane, che vi manifestò la sua squisita sensibilità e poi Anacreonte, Pindaro e Bacchilide.

Odeon - Nell’antica Grecia l’Odeon era il locale destinato alle gare musicali.

ODISSEA
Ulisse si lamenta tanto, ma in dieci anni di Odissea fece ben poca navigazione e sempre per colpa sua. In ogni modo:
- parte da Troia e giunge alla terra dei Ciconi che era lì vicino (breve sosta);
- invece di fermarsi a Itaca, sbaglia rotta e prosegue per la terra dei Lotofagi, in Tunisia (nuova sosta);
- sbaglia ancora rotta e giunge da Polifemo (nuova sosta). Invece di dar retta ai compagni, si ferma e provoca le ire di Nettuno;
- raggiunge l’isola di Eolo e si ferma un mese;
- raggiunge la terra dei Lestrigoni, in Sardegna (breve sosta);
- si ferma nell’isola di Circe per 1 anno (tra feste e banchetti);
- Scilla e Cariddi, Sirene (innocue), Sicilia (sosta);
- si ferma a Ogigia, l’isola della ninfa Calipso (sosta di 7 anni);
- breve sosta dai Feaci.
a me non sembra poi tanto odissea.

Ogigia - Ogigia, l’isola della ninfa Calipso dove Ulisse sostò 7 anni, si troverebbe di fronte a Gibilterra.
Oinèo - Oineo è un personaggio della mitologia greca cui si attribuisce la scoperta del vino che da lui prese il nome (Οίνος in greco vino).

OLIMPIADI
Le prime Olimpiadi si tennero nel 776 a.C., le ultime (la 293ª) nel 394. Furono abolite dall’imperatore Teodosio.
Campioni: Leonida di Rodi, nel II secolo a.C., conquistò 12 titoli olimpionici nella corsa.
Corse - Ai Giochi Olimpici del 648 a.C. furono introdotte le corse con i cavalli montati dai cavalieri che correvano senza staffe e senza sella. Le corse si svolgevano su sei giri dell’ippodromo.
Dieta: Fino al V secolo a.C. gli atleti delle Olimpiadi osservavano una dieta basata su pane o polenta, formaggio, noci e fichi secchi. La carne ed il pesce furono introdotti solo più tardi.
Disco – Il disco che veniva lanciato nelle gare di lancio del disco delle Olimpiadi dell’antichità inizialmente era di pietra e poi di metallo; esso pesava da 1,3 Kg fino a 6,6 Kg..
Donne: Le donne dell’antica Grecia non potevano partecipare alle gare dei giochi Olimpici. Le donne sposate non potevano neppure assistervi come spettatrici;
Partecipanti: Ai giochi olimpici dell’antica Grecia partecipavano anche uomini molto importanti come re e magistrati. A tal proposito si ricorda che il re Filippo II di Macedonia, il padre di Alessandro Magno, prese parte alle gare ippiche con i carri aggiudicandosi due vittorie.
Premi: Nell’antica Atene i premi per i vincitori alle Olimpiadi era molto cospicui fino a che Solone (650 – 558 a.C.) vi pose un limite: il premio non poteva superare il valore di 500 pecore.

Olocausto - L’"olocausto" era il sacrificio durante il quale agli dei o ai morti si bruciava tutta la vittima (e non solo una parte, come accadeva di solito).

Oltretomba - Le anime dei buoni vivevano nei Campi Elisi, tra banchetti e conversazioni, in un’eterna primavera.
Le anime dei malvagi erano confinate nel Tartaro.

Omero (grande poeta greco autore dell’Iliade e dell’Odissea)
- Sette città rivendicavano l’onore di aver dato i natali a Omero, il più grande poeta dell’antichità: Argo, Atene, Chio, Colofone, Rodi, Salamina e Smirne.
- Nella Divina Commedia di Dante Alighieri, Omero è collocato nel Limbo.

Omero lirico - Stesicoro, il poeta greco vissuto in Sicilia tra la fine del VII secoolo e la prima metà del VI Secolo a.C., per le sue alte qualità di poeta fu detto “Omero lirico”.

Opliti - Nell’esercito greco erano i fanti dotati di armatura pesante: erano armati con una lancia, una spada corta, un grande scudo tondo e vestiti di un’armatura di metallo coperto di lino.

Oratori - Secondo il retore greco Cecilio di Calatte, i dieci migliori oratori attici furono: Antifonte, Andocide, Lisia, Isocrate, Iseo, Licurgo, Eschine, Demostene, Iperide e Dinarco.

Ore - Le Ore, la personificazione delle stagioni, erano figlie di Giove e di Temi. Esse allevarono Giunone che, sposando poi Giove, divenne la loro matrigna.

Orfeo - La lira con la quale Orfeo scende negli Inferi e incanta Ade e Proserpina per farsi restituire Euridice gli era sta regalata da Apollo che gli aveva anche insegnato a suonarlo e che, secondo alcuni autori antichi, era anche suo padre.
Orione - Orione era un cacciatore gigantesco e bellissimo amato da Eos (Aurora). Quando fu ucciso da Diana, lo stesso fu assunto in cielo insieme al suo cane Sirio e formarono la costellazione di Orione e la costellazione del Cane Maggiore che contiene Sirio, la stella più brillante del cielo notturno.
Ostracismo - Per decidere l’esilio di un loro concittadino gli ateniesi votavano scrivendone il nome su cocci di terracotta (gli “ostraka”, da cui il termine ostracismo impiegato dagli storici per definire tale pratica).

OTO ED EFIALTE
- Oto ed Efialte, i due mitologici giganti figli di Poseidone dio del mare, all’età di 9 (nove) anni erano alti 17 (diciassette) metri e larghi 4 metri (quattro).
- Oto ed Efialte tentarono di scalare l’Olimpo e sfidare gli dei, ma furono sconfitti e scaraventati nel Tartaro, il regno dell’Oltretomba, dove furono legati con catene di serpenti ad una colonna e tormentati continuamente dal grido di una civetta.



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