Curiosità greche L

Da Cap2.

Curiosità Greche con la Lettera L

Lamia - Nella mitologia greca la lamia era un mostro dal volto di donna e corpo di serpente che rapiva i bambini e ne succhiava il sangue.
Latomie - Le latomie di Siracusa erano antiche cave di pietra trasformate in prigioni. Si tramanda che Dionisio, tiranno della città vissuto tra il V ed il IV secolo, ascoltasse i discorsi dei prigionieri sfruttando l’acustica di una di quelle grotte che per questo fu chiamata “orecchio di Dionisio”.
Laocoonte - Laocoonte è il sacerdote che sconsigliò i troiani di accogliere il cavallo all’interno delle mura e scagliò una lancia contro di esso dicendo la famosa frase: Timeo Danaos et dona ferentes («Temo i greci, anche quando portano doni»). Subito dopo due serpenti usciti dal mare lo assalirono e lo uccisero insieme ai suoi due figli.
Ladone - Ladone, era il drago, figlio di Forcide e di Ceto, che custodiva il Giardino delle Esperidi.
Le Rane - “Le rane” è il titolo di una celebre commedia teatrale di Aristofane messa in scena per la prima volta ad Atene alle Lenee del 405 a.C. risultando vincitrice.
Licaone - Licaone, sovrano dell’Arcadia, osò ammannire carne umana a Zeus, suo ospite. Per questo empio gesto, il re degli dei lo trasformò in lupo.
Lira - La lira, l’antico strumento musicale, fu inventato da Ermes utilizzando un guscio di tartaruga, le corna di un ariete ed i nervi di buoi che aveva rubato ad Apollo

LISANDRO - (ca 450 a.C, - 395 a.C. - Uomo politico e militare spartano)
I) Dionisio, tiranno di Siracusa, un giorno mandò a Lisandro due bellissime tuniche siciliane come dono per le sue figlie. Lisandro non le accettò, ma le rispedì al mittente dicendo:
- Ho paura che queste vesti le possano far apparire più brutte! (Plutarco – Vita di Lisandro)
II) Una volta Lisandro fu inviato come ambasciatore presso Dionisio, tiranno di Siracusa.
Questi, come già aveva fatto una volta in passato, ricevendone un rifiuto, gli inviò due vesti, invitandolo a scegliere quella che preferiva per portarla alla figlia.
Lisandro le prese entrambe dicendo che solo la figlia avrebbe potuto decidere per il meglio. (Plutarco – Vita di Lisandro).
III) Un giorno Lisandro discuteva con gli Argivi sui confini del loro territorio. Poiché questi sostenevano di aver ragione rispetto agli Spartani, Lisandro mostrò loro la spada e disse:
- Chi meglio sa dominare con questa, meglio sa ragionare sui diritti dei confini. IV) Un cittadino di Megara in un colloquio con Lisandro usava toni molto arditi. Lisandro molto freddamente gli rispose:
- Senti straniero! I tuoi discorsi hanno bisogno di una città che li appoggi! (Plutarco – Vita di Lisandro)

LISIPPO - Scultore greco vissuto nel IV secolo a.C..
- Il grande scultore, oltre a scolpire statue di immenso valore artistico, progettava anche anfore per vino e olio che poi erano usate dai commercianti e dagli osti.
- Lo scultore Lisippo era molto apprezzato da Alessandro Magno. Per questo motivo il re macedone portava sempre con se una statuetta di bronza raffigurante Ercole scolpita da Lisippo e non permetteva a nessun artista (tranne Lisippo, ovviamente) di effigiarlo nel marmo.
- Per ogni sua opera conclusa, il grande scultore greco Lisippo metteva una moneta d’oro in uno scrigno; alla sua morte ne furono trovate 1500 (millecinquecento).

Liturgie - Le liturgie erano servizi pubblici (ad esempio la trierarchia e la coregia) richiesti ai cittadini più facoltosi.

Logògrafo - Il logògrafo (da logográphos, scrittore di prosa) era uno scrittore di lógoi, un prosatore. Dapprima furono detti logografi i cronisti delle città greche, gli espositori di genealogie, di cronologie, di miti, precursori dei veri storici del secolo V a. C. (Erodoto e Tucidide). Più tardi (fine secolo V e IV a. C.) furono detti logografi anche gli autori di orazioni giudiziarie, che poi i committenti recitavano in tribunale.

Lotofagi- L’isola dei Lotofagi, di cui si parla nell’Odissea, era l’attuale Gerba, in Tunisia.

Lytron - Nell’antica Grecia il lytron era il riscatto che i prigionieri di guerra dovevano corrispondere per la loro liberazione.


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