Curiosità greche E

Da Cap2.
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- Giove fulminò Esculapio perché risuscitava i morti turbando così l’ordine del mondo.<br />
 
- Giove fulminò Esculapio perché risuscitava i morti turbando così l’ordine del mondo.<br />
  
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'''Esegeta''' - Ad Atene l’esegeta era l’interprete delle cose divine e godeva del rango di magistrato.<br />
Ad Atene l’esegeta era l’interprete delle cose divine e godeva del rango di magistrato.<br />
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=== '''Esodo''' ===
 
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Versione delle 18:29, 23 nov 2022

Ecco alcune curiosità sulla vita, usi, costumi, tradizioni, personaggi e religione dell'antica Grecia comincianti con la lettera E


Eaco
- Eaco, figlio di Zeus e della ninfa Egina, aiutato da Apollo e da Poseidone, costruì le mura di Troia. Alla sua morte Zeus lo nominò giudice degli Inferi.
- Per popolare Egina, l’isola in cui viveva e che era rimasta spopolata per colpa di Era, moglie di Zeus, Eaco mutò le formiche in uomini (i famosi mirmidoni, da μύρμηξ, = formica).

Ecatombe - L’ecatombe era il sacrificio di 100 buoi, mentre oggi è sinonimo di massacro e strage. L’unica ecatombe di cui si ha notizia in periodo storico fu quella offerta da Conone dopo la vittoria di Cnido nel 394 a.C..

Ecatonchiri - Gli "ecatonchiri" erano i tre giganti con cento mani e cinquanta teste, figli di Urano e Gea. I loro nomi erano: Briareo, Cotto e Gie. A Roma erano detti anche centimani.

ECCLESIA
- Nell’antica Grecia l’ecclesia era l’assemblea di tutti i cittadini liberi maschi adulti.
- Ad Atene l’ecclesia era presieduta dai Pritani ed aveva il potere di discutere, modificare e approvare le proposte della bulè. I partecipanti all’Ecclesia ricevevano un gettone di presenza.
- A Sparta l’Ecclesia si chiamava Apella.

ECUBA
Ecuba, la moglie di Priamo, ebbe 19 figli. Tutti ebbero una fine infelice. Tra questi ricordiamo:
- Cassandra ed il gemello Eleno (dotati di dono profetico);
- Creusa, moglie di Enea, scomparsa durante l’incendio di Troia;
- Deifobo, ucciso da Menelao;
- Democoonte, ucciso da Ulisse;
- Ettore, il più valoroso dei troiani, ucciso da Achille;
- Paride, causa della guerra di Troia, ucciso da Filottete;
- Polidoro, ucciso da Polimestore al quale era stato affidato;
- Polissena e Polite, (uccisi da Neottolemo);
- Troilo, ucciso da Achille.

Eea - L’omerica isola Eea, dimora della maga Circe, corrispondeva all’attuale promontorio del Circeo.

Efebo - Mentre oggi per efebo si intende un giovane maschio di aspetto e modi in parte femminili, nell’antica Grecia era chiamato efebo il ragazzo appena entrato nella pubertà.

Efesto - Efesto (il romano Vulcano), il dio del fuoco, era nato brutto e zoppo e per questo Giunone, sua madre, lo scagliò in mare dall’Olimpo. Il neonato venne accolto da Teti (sposa di Oceano, dio del mare) e dalla figlia Eurinome che lo allevarono per nove anni in una grotta sottomarina.

Efialte - Il soldato greco che nel 480 a.C. tradì Leonida alle Termopili si chiamava Efialte.

Efori - Gli efori erano magistrati spartani (in numero di cinque) eletti dal popolo con il compito di assistere e controllare i due re e con la responsabilità della politica estera.

Egioco - Giove era detto “egioco”, cioè “armato di egida”. L’egida, infatti, era lo scudo che il Dio portava in battaglia.

Elena
I 29 (o 99) pretendenti di Elena, la donna più bella del suo tempo, giurarono di rispettare la scelta della donna e di aiutare il marito di lei nel caso che qualcuno avesse voluto rubargli la sposa. Da questa promessa derivò poi la guerra di Troia. Il prescelto fu Menelao, mentre Ulisse si ritirò dalla contesa. Tra essi ci furono:
. Agapenore, figlio di Anceo, re di Arcadia;
. Aiace Telamonio, figlio di Telamone;
- Anfiloco (figlio di Anfiarao e di Erifile) e suo fratello Alcmeone;
- Ascalafo, figlio di Ares e di Astioche;
- Diomede, figlio di Tideo;
- Elefenore (figlio di Calcodonte);
- Filottete, l’arciere in possesso delle frecce di Ercole;
- Idomeneo, nipote di Minosse;
- Licomede da Creta;
- Macaone (figlio di Asclepio e di Epione) e suo fratello Podalizio;
- Menelao, che fu prescelto;
- Merione, figlio di Molo e di Melpi;
- Menesteo (figlio di Peteo);
- Podarce (figlio di Ificlo e di Astioche) e suo fratello Protesilao;
- Talpio (figlio di Eurito);
. Ulisse, che si ritirò dalla contesa.

Eleno - Eleno, dotato di dono profetico, fu l’unico figlio di Priamo che scampò alla morte.

Eliadi - Le Eliadi (Merope, Egle, Elia, Lampezia. Febe, , Eteria, Diossippe) erano figlie di Elio (il Sole) e Climene e sorelle di Fetonte. Prese da grande dolore quando il fratello fu fatto precipitare da Zeus nel fiume Eridano (l’attuale fiume Po), piansero tanto la morte del fratello fino a che lo stesso Zeus le tramutò in pioppi che stillavano lacrime di resina.

Elleno - Elleno fu il capostipite degli antichi greci.

Emerodromo - L’emerodromo era un corriere di professione arruolato come ausiliario dell’esercito ateniese. L’emerodromo doveva essere in grado di correre per un’intera giornata (hemera dai cui il nome). Tra gli emerodromi si ricorda Fidippide (che annunciò la vittoria sui Persiani a Maratona).
Empedocle - Si tramanda che il filosofo Empedocle morì suicida gettandosi nell’Etna.

Empuse - Nella mitologia greca le Empuse erano spettri infernali della cerchia di Ecate (di cui erano ancelle) che si nutrivano di carne umana preferendo quella di uomini giovani. Per attirare le loro vittime assumevano l’aspetto di una graziosa fanciulla e poi divoravano i malcapitati. Secondo alcuni scrittori antichi esse possedevano una gamba di bronzo e questo poteva servire a riconoscerle e a non farsi ingannare.
Eos - Eos (figlia di Iperione e Teia e sorella di Elio e Selene) dea dell’aurora, era detta la “Dea dalle rosee dita”.

Epeo - Epeo, figlio di Panopeo, costruì, con l’aiuto di Atena, il cavallo di Troia dentro il quale si nascosero i Greci per entrare dentro la città di Troia.

EPIGONI
I partecipanti all’impresa detta “degli epigoni” erano i figli di coloro che avevano partecipato alla spedizione detta dei “Sette contro Tebe”. Essi furono:
- Alcmeone, che uccise il re tebano Laodamante, e Anfiloco (figli di Anfiarao);
- Diomede (figlio di Tideo) che poi prese parte anche alla guerra di Troia;
- Egialeo (figlio di Adrasto e di Anfitea), ucciso da Laodamante, fu l’unico a morire;
- Eurialo (figlio di Mecisteo);
- Promaco (figlio di Partenopeo e di Climene);
- Stenelo (figlio di Capaneo e di Evadne) che partecipò pure alla guerra di Troia;
- Tersandro (figlio di Polinice).
Con loro ci fu anche Adrasto (che pertanto partecipò ad entrambe le spedizioni).

Epìllio - L’epillio (da epýllion, dim. di épos, epopea) era un componimento poetico in esametri che nella letteratura alessandrina prende il posto del grande poema epico, del quale conserva il metro (l'esametro), ma da cui si differenzia per la brevità, la grazia dell'argomento, la finezza d'ogni particolare e l'eleganza dell'insieme. Fu codificato da Callimaco di Cirene con il poemetto Ecale, al quale si ispirarono anche Teocrito e Mosco.

EPODO
- L'epòdo era il sistema metrico distico della poesia classica formato da un trimetro e da un dimetro giambici. Della strofa distica è ritenuto inventore Archiloco (sec. VII a. C.) le cui orme, fra i latini, furono seguite soprattutto da Orazio. È reso normalmente nella poesia italiana con un endecasillabo e con un settenario sdruccioli.
- Nella poesia corale greca l'epòdo è la terza e ultima parte di un sistema strofico tripartito di cui la prima e la seconda parte sono costituite dalla strofe e dall'antistrofe. [da epodós, canto aggiuntivo].

Epostrakismos - L’epostrakismos era un gioco dell’antica Grecia che consisteva nel lanciare pietre piatte per farle rimbalzare nell’acqua. Di questo gioco ne parla anche lo scrittore latino Marco Minucio Felice (II – III secolo d.C.).

ERACLITO di Efeso (Efeso 435 a.C. – Efeso 475 a.C.) - Filosofo greco
- Il filosofo Eraclito era detto l’oscuro.
- Il filosofo Eraclito morì in un ovile. Poiché soffriva di idropisia (spargimento incontrollato di liquido in alcune cavità dell'organismo e nel tessuto sottocutaneo), un giorno egli si trascinò fin dentro un ovile convinto che il calore esistente in quell’ambiente facesse evaporare i liquidi che gli deformavano il corpo. Lì Eraclito rimase fino alla morte.

ERCOLE
- Le mitiche dodici fatiche di Ercole furono:
1ª) Uccisione del leone di Nemea;
2ª) Uccisione dell’Idra di Lerna;
3ª) Cattura del cinghiale di Erimanto;
4ª) Cattura della cerva di Cerinea;
5ª) Uccisione degli uccelli stinfalidi;
6ª) Pulitura delle stalle di Augia (che contenevano 3000 buoi);
7ª) Cattura del toro di Creta;
8ª) Cattura delle cavalle di Diomede di Tracia;
9ª) Conquista della cintura di Ippolita;
10ª) Cattura dei buoi di Gerione;
11ª) Raccolta dei pomi nel giardino delle Esperidi;
12ª) Cattura di Cerbero.
- Secondo la mitologia, Ercole, dopo ogni fatica, mangiava le fave che, fra l’altro, erano ritenute dotate di grande potere afrodisiaco.
- Ercole era ritenuto il fondatore degli antichi giochi olimpici.
- La mitica madre di Ercole si chiamava Alcmena.
- La sposa di Ercole si chiamava Ebe.
- Nella lotta contro le Amazzoni, Ercole fu aiutato da Telamone, figlio Eaco.

Erbe aromatiche - Gli antichi greci apprezzavano molto il rosmarino per il sapore resinoso delle sue foglie, la salvia per la sue qualità digestive e il timo per il suo odore un po’ agrumato.

Erinni - Le Erinni erano la personificazione femminile della vendetta. Erano tre sorelle e si chiavamano Aletto, Megera e Tisifone.

Eris - Eris era dea greca personificazione della discordia.

Erostrato - Erostrato (morto a Efeso nel luglio 356 a.C.) era un criminale e pastore greco che, per immortalare in qualche modo il suo nome, il 21 luglio 356 a.C. incendiò e distrusse il celeberrimo tempio di Artemide ad Efeso, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Eschilo (Eleusi, 525 a.C. - Gela, 456 a.C.), drammaturgo - Eschilo non usciva mai di casa durante i temporali perché una profezia diceva che sarebbe morto a causa di un colpo ricevuto dal cielo. Tutto fu inutile perché il tragediografo morì in una giornata di sole (mentre stava in giardino nella sua abitazione di Gela) colpito alla testa da una tartaruga che un’aquila aveva lasciato cadere da una notevole altezza per romperne la corazza. Eschilo non usciva mai di casa durante i temporali perché una profezia diceva che sarebbe morto a causa di un colpo ricevuto dal cielo. Tutto fu inutile perché il tragediografo morì in una giornata di sole (mentre stava in giardino nella sua abitazione di Gela) colpito alla testa da una tartaruga che un’aquila aveva lasciato cadere da una notevole altezza per romperne la corazza.

Esculapio (dio greco della medicina)
- Esculapio appena nato fu affidato dal padre Apollo al centauro Chirone, che lo allevò e lo istruì alla medicina. - Esculapio aveva appreso i segreti della medicina dal centauro Chirone ed aveva ricevuto dalla dea Atena il sangue colato dalle vene della Gorgone Medusa che aveva il potere di resuscitare i morti.
- Giove fulminò Esculapio perché risuscitava i morti turbando così l’ordine del mondo.

Esegeta - Ad Atene l’esegeta era l’interprete delle cose divine e godeva del rango di magistrato.

Esodo

Nell’antica Grecia l’esodo era la parte conclusiva della tragedia che finiva quando il coro usciva di scena.

Etelonte

L’etelonte era il volontario che si arruolava nell’Esercito o nella Marina.

Ettore - La sposa di Ettore, l’eroe troiano, si chiamava Andromaca; il figlio Astianatte.

Eumeo - Eumeo era il guardiano dei porci di Ulisse e gli rimase fedele nonostante la lontananza.

Euriclea - Euriclea, la nutrice di Ulisse e fedele custode della casa dell’eroe (che riconobbe subito al suo ritorno da Troia) fu acquistata da Laerte (il padre di Ulisse) per venti buoi e rimase accanto a lui come seconda moglie.

Euriloco - Euriloco fu l'unico dei compagni di Ulisse a sfuggire all'incantesimo della Maga Circe e quindi a non essere trasformato in maiale. Questo avvenne perché Euriloco, persona estremamente diffidente, si era nascosto per vedere cosa succedeva agli altri.

Eurimedonte - Nella mitologia greca Eurimedonte era un gigante, figlio di Urano (il Cielo) e di Gea (la Terra), che regnava su un popolo di giganti.

Euripide - Il grande tragediografo Euripide scriveva le sue opere in assoluta solitudine in una grotta isolata con vista sul mare.

Evoè - Evoè era il grido di gioia delle baccanti in onore di Dioniso.


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