Brigantaggio

Da Cap2.

IL BRIGANTAGGIO
di
C.F.

Il brigantaggio è stato un male cronico dell'Italia Meridionale. Esso fu un misto di lotta sociale, politica e religiosa. Ad alimentarlo sono state le ingiustizie subite dal popolo ed i mali che seguirono l'unificazione d'Italia.
I primi briganti, strumentalizzati politicamente, si ebbero già ai primi del secolo diciannovesimo e fra questi bisogna ricordare Michele Pezza, noto con il soprannome di Fra' Diavolo.
Il brigantaggio, nella sua vera dimensione, si manifestò dopo gli anni sessanta, quando, sobillati da Francesco II ed aiutati dal governo pontificio, i briganti iniziarono con le truppe regolari dell'esercito italiano una vera e propria guerra civile che vide impiegati oltre 120.000 soldati italiani.

La campagna contro il brigantaggio fu condotta con spietatezza e costò all'Italia più di tutte le guerre combattute contro l'Austria. Interi villaggi furono distrutti e migliaia di uomini furono fucilati, ma il malcontento forniva sempre nuove leve ai briganti che si erano organizzato sotto la guida di guerriglieri molto abili, come Carmine Crocco che fu riconosciuto generalissimo, ma che alla fine della campagna si vide arrestato dai pontifici ed in seguito condannato all'ergastolo.

Altri capi del brigantaggio furono: José Borijes, spagnolo, che fu assalito a Tagliacozzo dai bersaglieri ed ucciso; Giuseppe Nicola Somma, detto Ninco-Nanco, catturato dopo l'arresto di Crocco, fu ucciso da un compagna affinché non parlasse; Luigi Alonzi, detto Chiavone; Francesco Guerra ex sergente del disciolto esercito delle Due Sicilie; Giuseppe Valente detto Nenna Nenna, ex garibaldino e renitente alla leva; Cosimo Mazzero, detto Pizzichicchio; Giuseppe Caruso; Malacarne di Melfi. Tutti questi combatterono e molti morirono con le armi in pugno. Altri ebbero vario destino: Chiavone fu denunziato dalla sua compagna, dopo aver ricevuto da Francesco II il grado di colonnello, che rifiutò; Giuseppe Caruso si costituì e fu condannato a soli sette anni di carcere.

Da ricordare è anche Riccardo Colasuono, detto Ciucciariello, che, morto ammazzato, la tradizione vuole risorto perché aveva una strana rassomiglianza con Gesù Cristo.

Crocco riuscì, da buon capo, a tenere unite le varie bande di briganti ed a rintuzzare gli attacchi portatigli dall'esercito regolare. Una volta, in campo aperto, a Rufo del Monte, Crocco addirittura costrinse alla ritirata un reggimento di fanteria.

Con Carmine Crocco finiva il brigantaggio, ma non le cause che lo avevano generato.


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