Ascoltando Guccini

Da Cap2.

ASCOLTANDO FRANCESCO GUCCINI

Quando tempo è passato … Almeno trenta anni da quando Carlo mi chiese di scrivere qualcosa su Francesco Guccini. Non ricordo perché mi chiese quell’articoletto, forse doveva servire per un giornalino scolastico o locale, e neppure mi ricordo se poi fu davvero utilizzato, se ebbe successo, se piacque a qualcuno.
Chi si ricordava più di quello scritto … qualche giorno fa davo un’occhiata alle carte presenti in casa di mia mamma. Quanti ricordi … la mia povera mamma conservava tutto … anche quegli scritti ormai inutili e superati, compreso il biglietto che accompagnava tale scritto.
Ecco lo scritto integrale … parodiando il titolo di una canzone di questo grande cantautore … trent’anni dopo …. ancora attuale …

Caro Carlo,
spero che questa prima parte vada bene, il resto te lo manderò domani o domani l’altro. Se non va bene, basta che mi scrivi ed io cercherò di fare diversamente.
Io sto bene e così spero anche di voi.
Salutami tutti

FRANCESCO GUCCINI
"Eppure il mondo continua e va avanti
con noi o senza e ogni cosa si crea
su ciò che muore e ogni nuova idea
su vecchie idee e ogni gioia sui pianti".

Vorrei iniziare questa breve esposizione su quello che ritengo uno dei cantautori più preparati in circolazione, Francesco Guccini, con una sua quartina, tratta da una canzone dell’LP che forse più fa pensare: Stanze di vita quotidiana. Quando Guccini scriveva queste canzoni (settembre 72-agosto 73), si viveva un periodo di stanchezza e, forse, di delusione, il cosiddetto autunno caldo era trascorso senza portare quasi niente di buono, la "rivoluzione" era finita ed il mondo continuava a vivere normalmente. Ed ecco il nostro cantautore che si fa interprete dello stato d'animo della gente come già aveva fatto in passato e come farà pure in seguito; eppure Guccini non è un portavoce del popolo, ma ha una tecnica nuova di comporre canzoni ed infatti abbina i sentimenti e le vicende sue con quelle degli altri in modo che l e cose che scrive sono fatti della sua vita che possono interessare gli altri o fatti altrui che lo interessano. La vita di questo cantautore è ormai risaputa, mi limiterò a qualche breve cenno. E' nato a Pavana, dove attualmente ha una casa, un paesino sull'Appennino tosco-emiliano, ha trascorso l'infanzia con i nonni, magari vicino al camino, ad ascoltare storie e favole, a leggere giornaletti e libri. Di questa sua vita infantile, c'è traccia in molte sue canzoni, in "Canzone delle situazioni differenti" (scoprivo gli U.S.A. e rari giornaletti), in "Americo" (Gunga Din e Ringo, Forte Apache). Da giovane formò un complesso, lavorò con i Nomadi e l'Equipe 84 subendo senz'altro l'influenza di Bob Dylan … intanto ha fatto il militare"ha frequentato il magistrale e l'Università senza però laurearsi, Nel 1968 incide il suo primo album, Francesco Folk Beat N.1. Questo doveva essere il primo di tutta una serie, ma fu destinato ad essere l'unico. Esaminiamolo brevemente. I testi sono di Toni Verona.
"NOI NON CI SAREMO" è la prima canzone e sembra essere una canzone presagio, la speranza che questo mondo (era il sessantotto) finisca e che sulle sue macerie sorga il mondo nuovo che tutti desiderano. Ascoltando questa canzone, il pensiero si porta subito ad una canzone dell'album Americo, cioè "MONDO NUOVO". Ma in quest'ultimo caso si avverte chiaramente che il cambiamento è diverso, non ci sarà più distruzione e rovina, ma il semplice avvicendamento tra una civiltà ormai logora e stanca, che ha fatto il suo tempo, la nostra, con quella delle “Schede cifrate e dei computers", una nuova realtà che ancora non conosciamo bene, ma la cui strada è stata già aperta.
"L'ATOMICA CINESE" si commenta da sola e, insieme a “CANZONE DEL BIMBO NEL VENTO, è emblematica di un nuovo impegno politico, un impegno che non possiamo inquadrare sotto nessuna bandiera, ma, piuttosto, come impegno di cittadino.
"IL SOCIALE E L’ANTISOCIALE" sono lo specchio di due modi differenti di vivere; c'è il tipo che vive la sua vita annoiato da tutte le cose che vede fare e che non lo turbano per niente, in pieno contrasto con la cosiddetta gente normale, vestita bene, “i moralisti e quelli che vestono da parata”; invece l'altro tipo, il sociale, ipocrita e disposto a tutto pur di far bella figura, cerca di fare le cose che piacciono alla gente. Eppure anche il sociale diventa antisociale "a tarda notte lungo i via1i". Forse sono i due volti di Guccini, e questa differenza di comportamento, la totale diversità tra la vita del giorno e quella della notte è posta in maggiore evidenza in “Canzone delle situazioni differenti” con una espressione molto colorita:
“Di giorno bevo l’acqua e faccio il saggio
per questo solo a notte ho quattro soldi di messaggio”.
Che poi Guccini preferisca la notte per cantare o per vivere è facile capirlo un po' da tutte le sue canzoni e specialmente da Canzone di notte, e sia la numero uno sia la due.
Dopo questo album il nostro cantautore rimane in silenzio per circa due anni, ma in questo periodo prepara un nuovo LP, “FRANCESCO DUE ANNI DOPO”. La copertina è molto bella, ritrae Guccini su un viale in atteggiamento pensieroso. In questo album comincia a stagliarsi precisa la figura del cantautore ed il suo mondo: l "ubriaco”, la noia, il vino, le notti.
Ne “L’ubriaco”, le parole, scelte con cura, danno una visione di quella che può essere un'osteria, magari sporca, con il camino, quasi isolata dal resto del mondo e compare un animale che sembra essere abbastanza caro a Guccini: il gatto. Ma chi sarà l'ubriaco? Uno dei tanti che affollano le osterie e che ispira questa canzone oppure è 1o stesso cantautore che si immagina vecchio e ricorda i bei tempi andati? Questa seconda ipotesi mi piace di più.
A convalidare questa tesi ci sono altre canzoni, tipo “L’Albero ed io”, in cui il cantautore pensa alla sua morte o “Due anni dopo”, in cui l'immagine dell'inverno svela una improvvisa stanchezza. Nel dubbio ascoltiamo la canzone che è davvero carina. Molto simpatica è pure “Il compleanno”, una canzone realistica che rappresenta un delizioso quadretto di una ragazza che compie gli anni e del1a sua tristezza nel giorno che avrebbe dovuto renderla più felice al meno per l'impegno profuso nel1a preparazione della festa. Ma quante volte ci capitano queste cose? Quante giornate finiscono prima di cominciare?
“Per quando è tardi” è da collegarsi sia a “L’Ubriaco” sia alle successive “Canzoni di notte” in una girandola di figure e sensazioni: gli ubriachi, il vino, la noia, la notte, le delusioni. Non c'è ancora un personaggio ben definito, ma in seguito lo troveremo in una situazione analoga ed è “Il Frate”.
Questo personaggio dà il titolo ad una canzone del successivo album: “L'ISOLA NON TROVATA”.
I PARTE

Caro Carlo,
sono molto impegnato e per questo sto scrivendo l’articolo un po’ alla volta.
Spero di finire presto e spero che vada bene.
Io sto bene e così spero anche di voi tutti.
Salutami mamma e papà, Franco Michele e tutti gli altri.
Spero che a scuola vai bene e ti saluto.
Statti bene
FRANCESCO GUCCINI II PARTE
“L'ISOLA NON TROVATA”.
Questo LP, del ‘71, sembra dividersi in due filoni: in uno si può vedere il desiderio di un mondo nuovo, diverso, quell'isola deserta in cui vorrebbe abitare, come dice pure nell'ANTISOCIALE, nell'altro è cantato l'uomo con i suoi problemi, la sua realtà di tutti i giorni.
Appartiene al primo filone l'ISOLA NON TROVATA che da il titolo all'intero album. Quest'isola, "avvolta di foschia, magica e bella" fa sognare, è qualcosa di misterioso sopra mari altrettanto misteriosi. Il re di Spagna "s’ebbe da suo cugino, il re di Portogallo, con firma suggellata e bulla del Pontefice … in gotico-latino”.
Sappiamo quindi che non si trattò di uno scherzo fatto alle spalle del sovrano di Spagna e questi parti alla sua ricerca ed i marinai credono che esiste. Forse nella realtà non esiste e non è mai esistita, ma essi avevano bisogno di credere, così come noi crediamo agli ideali, o a cose che provengono dalle menzogne degli uomini, ma la cui ricerca da un senso alla vita. “Nessuno sa se c’è davvero”, ma questo non importa, poiché, a volte, è la sola speranza a sostenerci.
Anche “ASIA” ci parla di una terra favolosa, ricca e bella: “Terra di meraviglie, terra di grazie e mali …”. Ma in questa canzone c'è anche un atto di accusa agli ipocriti che, con la scusa di civilizzare , rubano e saccheggiano. Questo è chiaro nella frase: La spada e non il libro hai nella mano. Ma fortunatamente, ed anche Guccini lo dice, non si può schiacciare la filosofia (i Buddah), la coscienza degli uomini e l'immensità del mare.
LA COLLINA è di chiara ispirazione platonica. Chiunque conosce la filosofia dell'Iperuranio può identificare la collina avvolta di nebbia con quello. E’ a Platone che si ispira, e di sicuro non ha niente a che vedere con la religione mormonica. Infatti Francesco Guccini crede che nella vita passata si viveva molto meglio (Tra i fiori tempo fa, giocavo…) e l'esser e caduto da quella collina magica per venire nel mondo è motivo di rammarico e di infelicità.
IL FRATE è un personaggio molto simpatico, un uomo libero e colto, che ama il vino e le notti: proprio il tipo che il nostro cantautore preferisce. “Se fosse lui il disperato, il disperato son io …”. Cosa significa? Molte volte la cosiddetta gente per bene si scandalizza nel vedere una persona come il frate. Anche Guccini in un primo momento si considera superiore, ma forse a capire la vita sono proprio le persone così, che fanno delle scelte e le rispettano.
PROFESSIONISTI ACUTI FRA I SORRISI ED I SALUTI
IRONIZZANO I TUOI DUBBI SULLA VITA
In questo distico (di “Un altro giorno è andato”) si può leggere il chiaro distacco tra due generazioni, da una parte c'è chi bene o male è arrivato ad una determinata posizione e si è "sistemato", dall' altro il giovane che cerca di inserirsi in un determinato sistema o semplicemente ne viene a contatto.
Ora con questo non si vuole condannare la generazione precedente o cercare di assolvere quella successiva, ma semplicemente prendere atto di una determinata realtà. Molte volte la persona matura, di una certa età, forse perché non ricorda i suoi vecchi problemi o perché, avendoli risolti, si crede superiore, non riesce, o non vuole, capire il giovane. Questo, d altra parte, sentendosi deriso, cerca di risolvere il tutto da solo o con l'aiuto dei suoi coetanei, anch'essi inesperti e con i suoi problemi. Molte volte sbaglia e così si può giungere ad una frattura insanabile.
LE MADRI DEI TUOI AMORI SOGNAN TREPIDE DOTTORI
TI RINFACCIANO LA CRISI NON CHIARITA
E’ storia vecchia! Non si riesce ad accettare la realtà delle cose, ognuno aspira alla carica di Padreterno. Così se la propria figlia ama un marinaio o un umile agricoltore, sembra quasi uno scandalo. In ogni caso, delle cose non riuscite, si tende a dare la colpa agli altri. Questi due distici fanno parte di UN ALTRO GIORNO E' ANDATO che parla dello scorrere del tempo, dei dubbi e degli stati d'animo di un giovane.
L'UOMO è simpatica per il senso estremamente realistico che la ispira.
Non c'è più l'eroe, il saggio, il puro, ma questa volta a morire è un uomo, un uomo qualsiasi. Di solito si pensa che chi sta per morire debba per forza dire una frase storica, famosa; invece questo tizio vuol morire in pace e se ne va senza parlare, senza gridare, senza far niente di altisonante. Tutto attorno è semplice, umano: i bambini giocano non rendendosi conto di cosa stia succedendo, i parenti cercano di arraffare quante più cose possibile, il prete, i vicini … tutto umano, tutto reale … ma appena il morto viene sepolto torna a splendere il sole , non è successo niente di strano: è morto soltanto un altro uomo.
CANZONE DI NOTTE …. anche di notte si vive e si muore; Guccini preferisce vivere la sua vita tra il vino e le canzoni, tra i suoi pensieri e la sua gente, a pensare ed aspettare un altro giorno.
FINE SECONDA PARTE

Qui finivano le due lettere … non so e non ricordo se scrissi altro …
Forse gli eventi dell’epoca resero vano il mio lavoro, forse il progetto fallì sul nascere, forse non lo so!


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