Anarchia e anarchici pag. 4

Da Cap2.

Gli anarchici, ovviamente, non erano solo gli attivisti … c'erano alle loro spalle fior di pensatori e teorici del pensiero anarchico. Teorico, anzi padre, riconosciuto dell'anarchismo moderno è unanimemente riconosciuto il francese Pierre-Joseph Proudhon (15 gennaio 1809 - 19 gennaio 1865), mentre il più conosciuto e senza dubbio Michail Bakunin. Quest'ultimo, al pensiero, univa anche l'azione ed infatti è considerato uno dei più grandi rivoluzionari di ogni epoca. In Italia tra i teorici dell'anarchismo troviamo Errico Malatesta.

Indice

Errico MALATESTA

Errico Malatesta è, a buon diritto, considerato tra i massimi teorici ed attivisti anarchici italiani. Egli nacque a Santa Maria Capua Vetere (CE) il 14 dicembre 1853.
Appartenendo ad una famiglia di commercianti, Errico Malatesta ebbe una buona istruzione. Egli, infatti, prima studiò in un collegio dei Padri Scolopi e poi frequentò, senza tuttavia laurearsi, la facoltà di medicina a Napoli per tre anni.
Amico di Michele Bakunin e di Petr Kropotkin, fautore e convinto sostenitore di una imminente rivoluzione anarchica, Errico Malatesta fu autore di clamorose azioni sovversive oltre che collaboratore di numerose testate anarchiche e rivoluzionarie. Per questi motivi trascorse una decina d'anni in carcere e molti di più in esilio.
Politicamente Errico Malatesta nasce repubblicano, anzi mazziniano e proprio per aver partecipato ad un tentativo di sommossa organizzato da un circolo studentesco repubblicano dell'Università di Napoli, egli neppure diciassettenne, subì il suo primo arresto il 19 marzo 1870.
L'anno successivo, però, Errico Malatesta abbandonò gli ideali repubblicani per abbracciare il credo anarchico, cui sarà fedele fino alla morte. Nel 1872 in Svizzera, durante un congresso delle Sezioni ribelli dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori organizzato da Michail Bakunin a Saint-Imier, conosce il rivoluzionario russo e ne divenne amico.
L’anarchico passò più di dieci anni della sua vita in carcere e buona parte in esilio. Collaborò per un gran numero di testate rivoluzionarie.
Errico Malatesta morì a Roma il 22 luglio 1932.

Pietro GORI

Tra i grandi anarchici italiani ricordiamo anche Pietro Gori che, oltre per l’impegno politico, è ricordato anche per la sua attività di poeta e autore delle più belle e famose canzoni anarchiche della fine dell’Ottocento, tra cui le celeberrime: Addio a Lugano, Stornelli d'esilio, Ballata per Sante Caserio.
Pietro Gori nacque a Messina il 14 agosto da genitori toscani. Suo padre Francesco era un Ufficiale dell’Esercito; sua madre Giulia Musoni era originaria di Rosignano Marittima. Nel 1978 la sua famiglia si trasferì a Livorno. In questa città Gori compì gli studi classici ed iniziò la sua attività politica aderendo, ancora giovanissimo, ad un’associazione monarchica dalla quale fu subito espulso per indegnità. Successivamente collaborò con un periodico moderato “La Riforma”.
Pietro Gori morì a Portoferraio l’8 gennaio 1911.

Nicola SACCO e Bartolomeo VANZETTI

E concludiamo questo breve studio con due degli anarchici più conosciuti della storia e dei quali a suo tempo più si parlò e per i quali l’opinione pubblica mondiale più si mosse: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Da quasi cento anni questi due personaggi sono legati in un binomio indivisibile, accomunati dall’identico tragico destino, vittime della follia umana e dell’ingiustizia di un Paese, gli Stati Uniti d’America, che pure spesso è additato come un paese giusto, liberale e democratico, vittime della cattiveria e malafede di giudici infami ed ignobili che in privato li avevano definiti “bastardi infami”, uccisi ingiustamente solo perché erano anarchici.

CONCLUSIONE

E ci fermiamo qui. Dopo di questi ci sono stati ancora tanti anarchici, autori anche di imprese che possiamo inserire tranquillamente nella migliore tradizione anarchica. Tralasciamo di parlarne, però, perché essi sono troppo vicini nel tempo…..
Se ancora oggi, a distanza di tanti secoli, non si riesce a dare un giudizio sereno su personaggi lontani come Cassio e Bruto, Fra Dolcino da Parma, Fra Girolamo Savonarola, Tommaso Campanella, se non riusciamo a catalogare tra i buoni o i cattivi personaggi come Giulio Cesare, Ottaviano, Nerone o Domiziano, parlare di personaggi che sono venuti alla ribalta negli ultimi decenni appare abbastanza ozioso: sicuramente il giudizio di chi legge (e forse di chi scrive) potrebbe essere appannato dall'emozione del momento, dalle fedi politiche, dalle notizie di cronaca, dai giornali, dalla televisione.
Ci piace, però, concludere con il titolo di un libro di Roberto Gervaso: "Gli italiani, pecore anarchiche", oppure con la frase di un grande anarchico: "Ogni persona dotata di buon senso è anarchica", auspicando:
... che ci giunga un giorno, ancora la notizia,
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata bomba contro l’ingiustizia, lanciata bomba contro l’ingiustizia.
(La Locomotiva – Francesco Guccini)


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