Imperatori Romani
Vediamo un po' gli imperatori dell'antica Roma e qualche notizia e curiosità su di loro ...
Come sempre aggiorneremo la pagina con notizie, dati e curiosità ...
Ottaviano (27 a.C. - 14 d.C)
Caio Giulio Cesare Ottaviano (Roma, 23.9.63 a.C. - Nola, 19.8.14 d.C.) nel 27 a.C. ricevette il titolo di Augusto ed in pratica diventò il primo imperatore di Roma.
Alla sua morte nel 14 d.C., dopo un lunghissimo regno, gli succedette il figliastro Tiberio.
Qualche curiosità su Ottaviano Agusto
1) L’imperatore Augusto tra tutti i vini prediligeva quello rosso delle vigne del Veneto.
2) L’imperatore Augusto si tagliò la barba per la prima volta nel mese di settembre del 39 a.C. all’età di 24 anni.
3) Quando assunse la carica di Pontefice Massimo, Augusto fece bruciare più di 2000 libri profetici sia greci sia latini perché contenevano profezie che sfuggivano al suo controllo; conservò solo i libri Sibillini, una raccolta di responsi oracolari scritti in lingua greca, che fece trasferire nel Tempio di Apollo Palatino.
Tiberio (14 - 37)
Claudio Tiberio Nerone (Roma, 16.11.42 a.C. - Miseno, 16.3.37 d.C.) succedette ad Augusto nel 14 d.C.. Ottimo generale, Tiberio si era distinto nelle campagne di Gallia, Pannonia e Germania.
Cercò di consolidare il potere imperiale.
Alla sua morte, nel 37, gli succedette Caligola.
Qualche curiosità su Tiberio:
- L’imperatore Tiberio, ci fa sapere lo storico Svetonio, era così forte che riusciva a perforare una mela da una parte all’altra con un dito della mano sinistra.
- Tiberio era molto ghiotto di cetrioli. Per assicurarsi di poterli avere tutto l’anno, fece costruire a Capri delle serre mobili e fu sotto il suo governo che il grande gastronomo Marco Gavio Apicio creò delle ricette "ad hoc".
Caligola (37 - 41)
Caio Giulio Cesare Germanico detto Caligola (31.8.12 d.C. - 24.1.41 d.C.) succedette a Tiberio nel 37.
Rafforzò il potere imperiale a danno di quello senatoriale (nominò senatore "Incitato", il suo cavallo) e aumentò la pressione fiscale.
Caligola fu ucciso da Cherea Cassio a seguito di una congiura nel 41.
Gli succedette suo zio Claudio.
Qualche curiosità su Caligola
- L’imperatore romano Gaio Giulio Cesare Germanico fu chiamato Caligola (letteralmente piccola caliga) perché questo fu il soprannome che gli attribuirono i soldati di Germanico, suo padre, tra i quali il futuro imperatore era cresciuto, per il fatto che era solito portare appunto le calighe, come i soldati.
- Gli uccisori di Caligola furono Cherea Cassio (ufficiale dei pretoriani) e Cornelio Sabino;
- Il cavallo nominato senatore da Caligola si chiamava Incitato.
- L’imperatore Caligola amava pranzare con gli amici intorno ad un tavolo sospeso tra i rami di un platano gigantesco.
- L’imperatore Caligola pagò ottomila sesterzi (cinquemila euro del 2018) per avere una grossa triglia fresca.
Claudio (41 - 54)
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (Lione, 1 agosto 10 a.C. – Roma, 13 ottobre 54) succedette a Caligola nel 41.
Curò l'amministrazione statale, restaurò le tradizione nel culto e nei costumi e restaurò l'autorità del Senato.
Fu avvelenato con un fungo dalla moglie Agrippina nel 54.
Gli succedette Nerone.
Qualche curiosità sull’imperatore Claudio:
- L’imperatore Claudio (cosa rara ai suoi tempi) era completamente eterosessuale.
- Claudio ebbe in moglie: Urgulanilla, Elia Petina, Valeria Messalina, Agrippina.
- Plinio il Vecchio annoverava l’imperatore Claudio fra i 100 scrittori più colti del suo tempo.
Nerone (54 - 68)
Lucio Domizio Nerone (Anzio 15.12.37 - Roma 9.6.68) succedette a Claudio nel 54.
Alleggerì il prelievo fiscale e fu molto munifico con la plebe che lo amava.
Accusato nel 66 di aver incendiato Roma, incolpò i cristiani che fece perseguitare.
Si fece uccidere dal suo liberto Epafrodito quando nel 68 fu vittima di una congiura.
Gli successe Galba.
Ecco adesso qualche curiosità su Nerone::
1) La madre di Nerone si chiamava Giulia Agrippina (conosciuta come Agrippina Minore – 7.11.15 – 23.3.59)
2) Nerone ebbe come precettore il filosofo Lucio Anneo Seneca.
3) Lo storico Plinio il Vecchio, mentre descrive le qualità del porro, racconta che Nerone mangiava questo ortaggio non solo per le sue qualità nutritive, ma soprattutto perché lo riteneva indispensabile per conservare una bella voce.
4) Nerone considerava il tartufo “cibo degli dei”.
5) Da quanto ci dice Svetonio, sappiamo che l’imperatore Nerone viaggiava con un seguito di mille carri trainati da mule ferrate d’argento che erano guidate mulattieri vestiti di preziosa lana; il corteo imperiale era completato da numerosi schiavi africani e corrieri ingioiellati.
6) Svetonio ci fa sapere che l’imperatore Nerone, per farsi sostenere mentre si esibiva in attività di canto e musica, reclutava migliaia di ragazzi, sia di famiglia patrizia sia di famiglia plebea, che divideva in squadre e faceva fare loro vari tipi di applausi chiamati “ronzii”, “tegole” e “mattoni”.
7) Dopo aver ucciso la moglie Poppea con un calcio, Nerone la divinizzò ed ai funerali fece bruciare una quantità di incenso superiore a quanto se ne produceva in Arabia in un anno.
8) Nerone consumava in abbondanza i porri al punto da essere soprannominato “porrofago”.
9) Lo scrittore Svetonio ci fa sapere che l’imperatore Nerone si dilettava a suonare la cornamusa.
10) Nerone ebbe tre mogli:
- dal 53 al 62 Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Claudio e di Messalina, che ripudiò per sterilità.
- dal 62 al 65 Poppea Sabina;
- dal 65 al 68 (data della sua morte) Statilia Messalina.
Galba (68-69)
Servio Sulpicio Galba ((24 dicembre 3 a.C. - 15.1.69 d.C.), militare, succedette a Nerone il 9 giugno 68. Tentò di restaurare l'autorità senatoria. Fu ucciso dai pretoriani il 15 gennaio 69.
Gli succedettero Otone, nominato dai pretoriani, e Vitellio, eletto dalle truppe germaniche.
Otone (69)
Marco Salvio Otone (Ferento, 28 aprile 32 d.C. - Roma 16 aprile 69) fu eletto imperatore dai pretoriani il 15 gennaio 69 al posto di Galba ucciso lo stesso giorno.
Affrontato e sconfitto da Vitellio, eletto dalle truppe germaniche, si tolse la vita il 16 aprile 69 in seguito alla sconfitta.
Vitellio (69)
Aulo Vitellio (Nuceria, in Campania, 24.9.15 d.C. – Roma, 22.12.69 d.C.) fu eletto imperatore dalle truppe germaniche il 2 gennaio 69 in contrapposizione prima a Galba e poi a Otone.
Sconfitto e suicidatosi Otone, rimase da solo al potere.
Sconfitto da Vespasiano, Vitellio abdicò in suo favore il 22 dicembre 69, ma lo stesso giorno fu ucciso dai soldati del nuovo imperatore.
Vespasiano (69 - 79)
Tito Flavio Vespasiano (17.11.9 d.C. - 23.6.79), militare, ottenne il riconoscimento del senato il 22.12.69, dopo che ebbe sconfitto Vitellio.
Vespasiano rafforzò il potere imperiale, rispettò i privilegi del Senato, riorganizzò l'esercito, la giustizia, la difesa dei confini ed aumentò la pressione fiscale.
Vespasiano morì il 23 giugno 79 a causa di una malattia intestinale e gli succedette il figlio Tito.
Qualche curiosità sull'imperatore Vespasiano
- L’imperatore Vespasiano era contrario ad usare l’energia idraulica per sostituire il lavoro umano: sosteneva che questo avrebbe creato moltissimi disoccupati.
- L’apparizione della cometa del 79 d.C. aveva suscitato, tra indovini, veggenti, ma anche tra la gente comune, presagi di avvenimenti infausti, tra i quali si diceva l’imminente morte dell’imperatore Vespasiano. Questi, venuto a conoscenza delle voci, con molto spirito ironizzò sulla profezia dicendo che un astro chiomato non si addiceva alla sua calvizie.
In ogni modo, cometa o non cometa, calvizie o non calvizie, Vespasiano morì proprio quell’anno.
Tito (79 - 81)
Flavio Vespasiano Tito (Roma, 30.12.39 – Aquae Cutilie, 13.9.81) successe al padre Vespasiano il 24 giugno 79. Rispettoso del Senato, promosse grandi opere edilizie. Fu detto "delizia del genere umano".
Morì il 13 settembre 81 a causa di una forte febbre dovuto alla malaria o, cosa probabile, perché avvelenato da Valeno, suo medico personale, su ordine del fratello Domiziano.
Gli succedette il fratello Domiziano.
Domiziano (81 - 96)
Tito Flavio Domiziano (24.10.51 - 18.9.96) successe al fratello Tito il 14 settembre 81.
Rafforzò i confini, accentrò il potere, tentò la moralizzazione pubblica e privata, avversò le religioni orientali, represse l'opposizione senatoria.
Vittima di una congiura il 18 settembre 96, alla morte gli fu decretata la "damnatio memoriae".
Gli succedette Nerva il 18 settembre 96.
Qualche curiosità su Domiziano:
- Per far divertire gli spettatori nel Colosseo, l’imperatore Domiziano faceva organizzare giochi consistenti in lotte fra nani e donne.
Nerva (96 - 98)
Marco Cocceio Nerva (Narni 8 novembre 30 - Roma 27 gennaio 98) succedette a Domiziano il 18 settembre 96 su designazione dei senatori.
Il suo breve regno fu improntato da saggezza e buoni provvedimenti.
Alla sua morte gli succedette il figlio adottivo Traiano.
Traiano (98 - 117)
Marco Ulpio Traiano (Italica, in Spagna, 18 settembre 53 – Selinunte, in Cilicia, 8 agosto 117), militare, fu adottato da Nerva cui succedette il 27 gennaio 98. Iberico, fu il primo imperatore di origine provinciale.
Curò l'amministrazione interna, promosse vasti lavori pubblici e rafforzò le frontiere.
Con Traiano l'impero raggiunse la massima espansione territoriale.
L'11 agosto 117 gli succedette Adriano.
Adriano (117 - 138)
Publio Elio Adriano (Italica, in Spagna, 24.1.76 – Baia, 10.7.138) succedette al cugino Traiano l’11 agosto 117.
Adriano si preoccupò di mantenere la pace e consolidare i confini. Operò riforme fiscali, finanziarie e giudiziarie.
Adriano morì a Baia per un edema polmonare e gli succedette Antonino Pio, suo figlio adottivo.
Antonino Pio (138 - 161)
Tito Elio Antonino Pio (Lanuvium, 19.9.86 – Lorium, 7.3.161) succede ad Adriano che lo aveva adottato il 25 febbraio 138. Antonino Pio fu ligio alla religione tradizionale ed agli antichi riti, ma fu anche molto tollerante verso gli altri culti.
Antonino Pio mise un freno al malgoverno delle province ed istituì fondi di assistenza.
In politica estera, Antonino Pio operò per consolidare i confini cercando il più possibile di mantenere la pace, anche se intervenne in varie occasioni per frenare invasioni barbariche.
Gli succedettero Marco Aurelio e Lucio Aurelio Vero.
Vero (161 - 169)
Lucio Aurelio Vero (15.12.130 – 23 gennaio 169) diventò imperatore alla morte di Antonino Pio insieme con il fratello d'adozione Marco Aurelio.
I due imperatori avevano lo stesso potere, ma a Lucio Vero fu dato il controllo dell’esercito.
Morì, probabilmente di peste, il 23 gennaio 169 mentre ritornava da una campagna contro i Marcomanni e lasciò al potere il solo Marco Aurelio.
Marco Aurelio (161 - 180)
Marco Aurelio Antonino (26.4.121 - 17.3.180) fu adottato da Antonino Pio cui succedette nel 161, dividendo l'impero prima con il fratello d'adozione Lucio Vero, poi con il figlio Commodo.
Marco Aurelio rinsaldò i confini dell’impero.
Gli successe il figlio Commodo nel 180.
Commodo (180 - 192)
Marco Aurelio Commodo (Lanuvium, 31.8.161 – Roma, 31.12.192) succedette al padre Marco Aurelio nel 180. Istaurò un regime di corruzione e di terrore.
Commodo morì il 31 dicembre 192 strangolato nel bagno da Narcisso, maestro dei gladiatori.
Gli succedette Pertinace.
Pertinace (192 - 193)
Publio Elvio Pertinace (Alba Pompeia, 1.8.126 - Roma, 28.3.193), prefectus urbis, fu acclamato imperatore dai pretoriani alla morte di Commodo (31.12.192). Fu poi ucciso il 28 marzo 193, dopo soli 3 mesi di impero, dagli stessi pretoriani ai quali non piacevano le deferenze da lui riservate al Senato.
Alla sua morte si scatenò una lotta per la successione tra Giuliano Didio (eletto dai pretoriani), Clodio Albino (acclamato dalle truppe britanniche), Pescennio Nigro (acclamato dalle legioni d'Oriente) e Settimio Severo (riconosciuto dal Senato).
Pescennio Nigro (193 - 194)
Caio Pescennio Nigro (ca 140 - 194), militare. Nel 193, alla morte di Pertinace, fu riconosciuto imperatore dalle legioni d'Oriente che lo opposero a Giuliano Didio.
Pescennio Nigro si scontrò con Settimio Severo che aveva ottenuto il riconoscimento del Senato e fu battuto e ucciso nel 194.
Giuliano Didio (193)
Marco Severo Giuliano Didio (Milano, 30 gennaio 133 – Roma, 1 giugno 193), alla morte di Pertinace, fu eletto imperatore dai pretoriani che aveva corrotto il 28 marzo 193.
Giuliano Didio fFu ucciso il 1 giugno 193 dopo soli 66 giorni di regno.
Clodio Albino (193 - 197)
Decimo Settimo Clodio Albino (145 circa - 19.2.197), militare, fu acclamato imperatore dalle truppe della Britannia nel 193, alla morte di Pertinace.
Clodio Albino dapprima si accordò con Settimio Severo, ma poi da questo fu sconfitto e ucciso 19.2.197.
Settimio Severo (193 - 211)
Lucio Settimio Severo (Leptis Magna, 11 aprile 146 – Eboraco, 4 febbraio 211)), fu acclamato imperatore dalle sue truppe nel 193, alla morte di Pertinace ed in lotta con Pescennio Nigro, Giuliano Didio e Clodio Albino. Morto Giuliano Didio, Settimio Severo sconfisse Pescennio Nigro nel 194 e, dopo un accordo iniziale, Clodio Albino nel 197.
Rimasto unico imperatore, Settimio Severo fu abbastanza tollerante in campo religioso, fece alcune riforme nell'esercito e allargò le competenze del prefetto del Pretorio.
Alla sua morte gli succedettero i figli Geta e Caracalla.
Geta (211 - 212)
Lucio Settimio Geta (Roma, 7 marzo 189 – Roma, 1 febbraio 212), successe al padre Settimio Severo nel 211 insieme al fratello Caracalla che lo fece uccidere da un gruppo di centurioni il 1° febbraio 212.
Caracalla (211 - 217)
Marco Aurelio Antonino Caracalla (4.4.186 - 8.4.217) succedette al padre Settimio Severo nel 211 insieme al fratello Geta, che fece uccidere il 1° febbraio 212 restando solo al potere.
Caracalla aumentò la pressione fiscale, estese la cittadinanza romani a tutti i sudditi dell'impero e difese i confini sul Reno.
Fu ucciso l’8 aprile 217 da un soldato a seguito di una congiura e gli succedette Marco Opellio Macrino.
Macrino (217 - 218)
Marco Opellio Macrino (164 - 8.6.218), prefetto del pretorio, organizzò la congiura che l’8 aprile 217 uccise Caracalla, cui succedette l’11 aprile 217. Tentò la riorganizzazione delle finanze, prevedendo, fra le altre cose, la riduzione della paga ai militari. Questo, ovviamente, gli alienò l'appoggio dell'esercito.
Fu assassinato l’8 giugno 218 e gli succedette Eliogabalo, che aveva avuto l'appoggio dei militari ed era stato acclamato imperatore il 16 maggio 218.
Eliogabalo (218 - 222)
Marco Aurelio Antonino Eliogabalo (o Elagabalo) (204 - 11.3.222) succedette a Macrino il 16 maggio 218. Introdusse in Roma i culti siriaci. Cercò di eliminare il cugino Severo Alessandro (appoggiato dal Senato) che era stato costretto ad adottare.
Eliogabalo morì l’11 marzo 222, insieme alla madre, vittima di una congiura.
Gli successe il cugino Severo Alessandro.
Severo Alessandro (222 - 235)
Marco Aurelio Severo Alessandro (Arca Caesarea, 1º ottobre 208 – Magonza, 19 marzo 235) proclamato imperatore dai pretoriani, successe al cugino Eliogabalo il 13 marzo 222.
Tollerante dal punto di vista religioso, Severo Alessandro non ebbe doti militari.
Il 19 marzo 235 fu ucciso dai soldati di Massimino il Trace che prese il suo posto sul trono.
Massimino il Trace (235 - 238)
Caio Giulio Vero Massimino detto il Trace (ca 173 - Aquileia Romana, 10 maggio 238), militare, fu eletto imperatore il 20 marzo 235 dalle truppe stanziate in Germania, succedendo a Severo Alessandro.
Massimino il Trace si dedicò a rafforzare le frontiere e perseguitò i cristiani.
Fu osteggiato dal Senato che lo dichiarò nemico pubblico.
Mentre assediava Aquileia per entrare in Italia, Massimino il Trace fu ucciso il 10 maggio 238 dai suoi soldati, scontenti della disciplina che aveva imposto.
Gli succedette Balbino, Pupieno e Gordiano III.
Gordiano I (238)
Marco Antonio Gordiano Semproniano (ca 157 – Cartagine, 12 aprile 238) fu acclamato imperatore il 22 marzo 238 da alcuni nobili ostili a Massimino. Ebbe l'appoggio del Senato. Si uccise a Cartagine, impiccandosi con una cinta, il 12 aprile 238, dopo solo venti giorni di regno, alla morte del figlio Gordiano che aveva associato al potere.
Gli successero Pupieno e Balbino.
Gordiano II (238)
Gordiano II (ca 192 – Cartagine, 12 aprile 238) fu associato al trono dal padre Gordiano I il 22 marzo 238. Morì a Cartagine, in Tunisia, il 12 aprile 238 combattendo contro Capelliano, fedele di Massimino.
Balbino (238)
Decimo Celio Calvino Balbino (ca 165 – Roma, 11 maggio 238) fu eletto imperatore dal senato il 1 febbraio 238 insieme a Pupieno con il quale venne in contrasto.
Balbino fu ucciso dai pretoriani l’11 maggio 238.
Gli succedette Gordiano III.
Pupieno (238)
Marco Clodio Pupieno Massimo (ca 178 - Roma, 11 maggio 238) fu eletto imperatore dal senato il 1 febbraio 238 insieme a Balbino.
Fu ucciso dai pretoriani il’11 maggio 238 insieme a Balbino.
Gli succedette Gordiano III.
Gordiano III (238 - 244)
Marco Antonio Gordiano (Roma, 20 gennaio 225 - Circesium, 11 febbraio 244,), nipote di Gordiano I, fu eletto imperatore dalla plebe e dai pretoriani il 22 aprile 238.
Il 29 luglio 238 Gordiano III fu riconosciuto imperatore anche dal Senato.
Gordiano III intraprese una campagna contro i persiani.
Fu assassinato dai suoi soldati l’11 febbraio 244 e gli succedette Filippo l'Arabo.
Filippo l'Arabo (Trachontis, 244 - Verona, 249)
Marco Giulio Filippo (conosciuto come Filippo l'Arabo, 204 -249), prefetto del pretorio, fu acclamato imperatore dall'esercito nel 244 alla morte di Gordiano III e riconosciuto dal Senato. Respinse un'invasione di barbari sul Danubio. Il 21 aprile 248 celebrò il millenario della fondazione di Roma
Filippo l'Arabo fu sconfitto ed ucciso nel 249 da Decio, che era stato acclamato imperatore dalle legioni della Pannonia nel 248.
Decio (248 - 251)
Gaio Messio Quinto Traiano Decio (ca 200- Abrittus, 1 luglio 251), generale di Filippo, fu proclamato imperatore nel 248 dalle legioni di Pannonia. Affrontò Filippo, lo sconfisse e lo uccise a Verona nel 249. Organizzò l'esercito e promosse la costruzione di strade. Nel 249 emanò un decreto di lealismo religioso che imponeva la partecipazione ai sacrifici attestata da un "libellus".
Decio tentò di respingere i Goti che premevano sul Danubio, ma fu ucciso in battaglia il 1 luglio 251.
Gli succedettero il figlio Ostiliano e Treboniano Gallo.
Ostiliano (251)
Gaio Valente Messio Quinto Ostiliano (morto nel 251), figlio dell'Imperatore Decio, fu eletto nel 251 alla morte del padre, ma morì di peste pochi mesi dopo.
Treboniano Gallo (251 - 253)
Gaio Vibio Treboniano Gallo (ca. 207 - 253), militare, fu eletto imperatore dai soldati alla morte in battaglia di Decio nel 251. Concluse la pace con i Goti nel 351. Associò al potere il figlio Volusiano. Entrambi furono uccisi nel 253 dai soldati mentre si preparavano ad affrontare Emiliano, eletto imperatore dalle proprie truppe, che successe loro.
Valeriano (253 - 260)
Publio Licinio Valeriano (195 ca - 260) militare e politico salì al trono nel 253, acclamato dalle sue truppe. Valeriano emanò due editti contro i cristiani ed associò al trono il figlio Gallieno, cui affidò l'occidente. Affrontò i persiani, ma, dopo alcuni successi iniziali, essendo il suo esercito decimato dalla peste, fu sconfitto e fatto prigioniero.
Nel 260 gli succede il figlio Gallieno.
Emiliano (253)
Marco Emilio Emiliano (ca 206 - 253), militare, fu acclamato imperatore dalle sue truppe nel 253. Si scontrò con l'imperatore in carica, Gallo Treboniano e con il figlio di questi, Volusiano. Alla morte di questi fu riconosciuto imperatore dal Senato, ma dopo pochi mesi fu ucciso dai suoi stessi soldati.
Macriano (260 - 261)
Macriano (morto nel 261) fu proclamato Augusto dal padre Marco Fulvio, governatore dell'Illiria, quando l'imperatore Valeriano fu fatto prigioniero dai persiani.
Si oppose all'imperatore Gallieno, ma fu sconfitto e ucciso nel 261.
Gallieno (260 - 268)
Publio Licinio Gallieno (218 - 268), figlio di Valeriano, fu associato al trono dal padre nel 253. Dal 260 rimase unico imperatore. Reagì vigorosamente alla catastrofica situazione dell'impero: difese le frontiere sul Reno contro gli Alamanni, respinse i Franchi e domò numerose ribellioni.
Avversò i cristiani sul piano dottrinale, ma sospese le persecuzioni. Importanti furono le sue riforme in campo militare ed amministrativo.
Fu ucciso da un complotto dei generali.
Nel 268 gli succedette Claudio il Gotico.
Claudio il Gotico (268 - 270)
Marco Aurelio Flavio Claudio detto il Gotico (214 - 270) succede a Gallieno nel 268. Militare, sconfisse i Germani ed affrontò le invasioni di Eruli, Gepidi e Goti, la vittoria sui quali gli valse l'appellativo di Gotico.
Morì di peste nel 270 e gli successe il fratello Quintilio.
Torna a Curiosità latine Z oppure vai a Cronologia Roma Antica