Curiosità latine T

Versione attuale delle 21:10, 27 apr 2024

Curiosità di Roma antica con la lettera T

Tabellae Defixionum - Nell’antica Roma, in occasione di liti violente, molti ricorrevano alle “tabellae defixionum”, piccole lamine di piombo sulle quali incidevano formule magiche di maledizioni indirizzate verso la persona con la quale avevano litigato. Fatto ciò, le lamine era seppellite, o gettate nei pozzi, per poter giungere agli dei degli inferi.

Tabellario - Nell’antica Roma il tabellario era lo schiavo incaricato di portare le lettere ed i messaggi del padrone. Il tabellario poteva essere anche un liberto e poteva recapitare anche massaggi e lettere imperiali.

Tabellione - Nell’antica Roma il tabellione era un pubblico scrivano che poteva avere anche attribuzioni ufficiali.
Tabernae - Pressi i romani le “tabernae” erano un tipo di botteghe in cui si vendevano beni e servizi. Spesso le “tabernae” erano gestite da ex schiavi che, lavorando per il proprietario, potevano raggiungere un certo benessere.
Tabernaria - La tabernaria era un tipo di commedia popolare della letteratura latina.

Tarpea - Tarpea era la figlia del custode della Rocca Capitolina che durante l’assedio di Roma da parte dei Sabini di Tito Tazio al tempo di Romolo, fu corrotta da essi e permise a molti di loro di entrare nella cittadella. Tarpea, però, non ottiene il premio che si aspettava (l’amore del re dei Sabini o i gioielli che essi portavano al braccio sinistro), ma fu schiacciata sotto i loro scudi e scaraventata dalla rupe che da lei prese il nome (Rupe Tarpea) e dalla quale poi erano scaraventati i traditori della patria condannati a morte.

Tartufo - Nell'antica Roma il tartufo era considerato una pietanza molto pregiata al punto che l’imperatore Nerone lo definiva il cibo degli dei.

Testamento - Le pene per la falsificazione dei testamenti erano previste dalla Legge Cornelia, promulgata ai tempi di Silla.
Tiberino - Tiberino, re di Albalonga, era il decimo discendente di Enea. Da lui il fiume Albula, nel quale annegò (o, secondo un’altra tradizione, nei pressi del quale morì) combattendo, prese il nome di Tevere. Dopo la morte a Tiberino furono tributati onori divini.
Tibia - Se sentite parlare di tibia … non è detto che si parli di ossa. La “tibia”, oltre che un osso della gamba, era uno strumento a fiato che usavano gli antichi romani.

Tirone - Marco Tullio Tirone (Arpino, 103 a.C. - Pozzuoli, 4 a.C.), liberto di Marco Tullio Cicerone, inventò il primo sistema stenografico. Questo metodo di scrittura veloce, antenato della moderna stenografia, era basato su abbreviazioni e simboli e Tirone lo ideò per trascrivere i discorsi di Cicerone, di egli cui era liberto e scriba.
Tito Tazio - Tito Tazio, morto nel 745 a.C., era un re sabino che regnò a Roma con Romolo.

TOGA
- La toga, capo di vestiario del cittadino romano, era una sopravveste che veniva indossata sopra la tunica. Il suo nome deriva dal verbo “tego” che significa ricoprire.
- La toga degli antichi romani copriva solo il braccio sinistro, mentre il destro rimaneva scoperto.

Topo - Nell’antica Roma se durante una cerimonia un topo passava davanti all’altare, i sacerdoti dovevano ricominciare tutto daccapo.

Traditori - Nell’antica Roma repubblicana chi si macchiava del reato di tradimento contro la città era legato ad un albero e fustigato fino alla morte.

Triarii - Nella fanteria dell’esercito romano i triarii erano i veterani che in battaglia erano schierati in terza fila ed utilizzati come riserva.

Triclinio - Nell’antica Roma il triclinio era la sala da pranzo dove erano disposti tre letti disposti su tre lati del tavolo e su ognuno di essi potevano prendere posto tre commensali.

TRIGLIA
- Nell’antica Roma, le triglie erano molto ricercate ed erano molto costose perché non si riusciva ad allevarle.
- Il poeta latino Giovenale (vissuto tra il 50 – 127 d.C.) scrisse che un tale di nome Crispino, per una triglia di quasi due chili pagò 6.000 (seimila) sesterzi, il valore di una proprietà di medie dimensioni.
- La triglia era il pesce preferito dall’imperatrice Teodora, moglie di Giustiniano I.

Turno - Turno era il re dei Rutuli al quale Latino aveva promesso in sposa la figlia Lavinia andata poi in sposa ad Enea. Fu ucciso in duello da Enea.

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