Imperatori Romani
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− | Publio Elvio Pertinace (126 - 28.3.193), prefectus urbis, fu acclamato imperatore dai pretoriani alla morte di Commodo (31.12.192). Fu poi ucciso | + | Publio Elvio Pertinace (Alba Pompeia, 1.8.126 - Roma, 28.3.193), prefectus urbis, fu acclamato imperatore dai pretoriani alla morte di Commodo (31.12.192). Fu poi ucciso il 28 marzo 193, dopo soli 3 mesi di impero, dagli stessi pretoriani ai quali non piacevano le deferenze da lui riservate al Senato. <br /> |
Alla sua morte si scatenò una lotta per la successione tra Giuliano Didio (eletto dai pretoriani), Clodio Albino (acclamato dalle truppe britanniche), Pescennio Nigro (acclamato dalle legioni d'Oriente) e Settimio Severo (riconosciuto dal Senato).<br /> | Alla sua morte si scatenò una lotta per la successione tra Giuliano Didio (eletto dai pretoriani), Clodio Albino (acclamato dalle truppe britanniche), Pescennio Nigro (acclamato dalle legioni d'Oriente) e Settimio Severo (riconosciuto dal Senato).<br /> | ||
Versione delle 19:55, 11 nov 2018
Vediamo un po' gli imperatori dell'antica Roma e qualche notizia e curiosità su di loro ...
Come sempre aggiorneremo la pagina con notizie, dati e curiosità ...
Ottaviano (27 a.C. - 14 d.C)
Caio Giulio Cesare Ottaviano (Roma, 23.9.63 a.C. - Nola, 19.8.14 d.C.) nel 27 a.C. ricevette il titolo di Augusto ed in pratica diventò il primo imperatore di Roma.
Alla sua morte nel 14 d.C., dopo un lunghissimo regno, gli succedette il figliastro Tiberio.
Qualche curiosità su Ottaviano Agusto
1) L’imperatore Augusto tra tutti i vini prediligeva quello rosso delle vigne del Veneto.
2) L’imperatore Augusto si tagliò la barba per la prima volta nel mese di settembre del 39 a.C. all’età di 24 anni.
3) Quando assunse la carica di Pontefice Massimo, Augusto fece bruciare più di 2000 libri profetici sia greci sia latini perché contenevano profezie che sfuggivano al suo controllo; conservò solo i libri Sibillini, una raccolta di responsi oracolari scritti in lingua greca, che fece trasferire nel Tempio di Apollo Palatino.
Tiberio (14 - 37)
Claudio Tiberio Nerone (Roma, 16.11.42 a.C. - Miseno, 16.3.37 d.C.) succedette ad Augusto nel 14 d.C.. Ottimo generale, Tiberio si era distinto nelle campagne di Gallia, Pannonia e Germania.
Cercò di consolidare il potere imperiale.
Alla sua morte, nel 37, gli succedette Caligola.
Qualche curiosità su Tiberio:
- L’imperatore Tiberio, ci fa sapere lo storico Svetonio, era così forte che riusciva a perforare una mela da una parte all’altra con un dito della mano sinistra.
- Tiberio era molto ghiotto di cetrioli. Per assicurarsi di poterli avere tutto l’anno, fece costruire a Capri delle serre mobili e fu sotto il suo governo che il grande gastronomo Marco Gavio Apicio creò delle ricette "ad hoc".
Caligola (37 - 41)
Caio Giulio Cesare Germanico detto Caligola (31.8.12 d.C. - 24.1.41 d.C.) succedette a Tiberio nel 37.
Rafforzò il potere imperiale a danno di quello senatoriale (nominò senatore "Incitato", il suo cavallo) e aumentò la pressione fiscale.
Caligola fu ucciso da Cherea Cassio a seguito di una congiura nel 41.
Gli succedette suo zio Claudio.
Qualche curiosità su Caligola
- L’imperatore romano Gaio Giulio Cesare Germanico fu chiamato Caligola (letteralmente piccola caliga) perché questo fu il soprannome che gli attribuirono i soldati di Germanico, suo padre, tra i quali il futuro imperatore era cresciuto, per il fatto che era solito portare appunto le calighe, come i soldati.
- Gli uccisori di Caligola furono Cherea Cassio (ufficiale dei pretoriani) e Cornelio Sabino;
- Il cavallo nominato senatore da Caligola si chiamava Incitato.
- L’imperatore Caligola amava pranzare con gli amici intorno ad un tavolo sospeso tra i rami di un platano gigantesco.
- L’imperatore Caligola pagò ottomila sesterzi (cinquemila euro del 2018) per avere una grossa triglia fresca.
Claudio (41 - 54)
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (Lione, 1 agosto 10 a.C. – Roma, 13 ottobre 54) succedette a Caligola nel 41.
Curò l'amministrazione statale, restaurò le tradizione nel culto e nei costumi e restaurò l'autorità del Senato.
Fu avvelenato con un fungo dalla moglie Agrippina nel 54.
Gli succedette Nerone.
Qualche curiosità sull’imperatore Claudio:
- L’imperatore Claudio (cosa rara ai suoi tempi) era completamente eterosessuale.
- Claudio ebbe in moglie: Urgulanilla, Elia Petina, Valeria Messalina, Agrippina.
- Plinio il Vecchio annoverava l’imperatore Claudio fra i 100 scrittori più colti del suo tempo.
Nerone (54 - 68)
Lucio Domizio Nerone (Anzio 15.12.37 - Roma 9.6.68) succedette a Claudio nel 54.
Alleggerì il prelievo fiscale e fu molto munifico con la plebe che lo amava.
Accusato nel 66 di aver incendiato Roma, incolpò i cristiani che fece perseguitare.
Si fece uccidere dal suo liberto Epafrodito quando nel 68 fu vittima di una congiura.
Gli successe Galba.
Ecco adesso qualche curiosità su Nerone::
1) La madre di Nerone si chiamava Giulia Agrippina (conosciuta come Agrippina Minore – 7.11.15 – 23.3.59)
2) Nerone ebbe come precettore il filosofo Lucio Anneo Seneca.
3) Lo storico Plinio il Vecchio, mentre descrive le qualità del porro, racconta che Nerone mangiava questo ortaggio non solo per le sue qualità nutritive, ma soprattutto perché lo riteneva indispensabile per conservare una bella voce.
4) Nerone considerava il tartufo “cibo degli dei”.
5) Da quanto ci dice Svetonio, sappiamo che l’imperatore Nerone viaggiava con un seguito di mille carri trainati da mule ferrate d’argento che erano guidate mulattieri vestiti di preziosa lana; il corteo imperiale era completato da numerosi schiavi africani e corrieri ingioiellati.
6) Svetonio ci fa sapere che l’imperatore Nerone, per farsi sostenere mentre si esibiva in attività di canto e musica, reclutava migliaia di ragazzi, sia di famiglia patrizia sia di famiglia plebea, che divideva in squadre e faceva fare loro vari tipi di applausi chiamati “ronzii”, “tegole” e “mattoni”.
7) Dopo aver ucciso la moglie Poppea con un calcio, Nerone la divinizzò ed ai funerali fece bruciare una quantità di incenso superiore a quanto se ne produceva in Arabia in un anno.
8) Nerone consumava in abbondanza i porri al punto da essere soprannominato “porrofago”.
9) Lo scrittore Svetonio ci fa sapere che l’imperatore Nerone si dilettava a suonare la cornamusa.
10) Nerone ebbe tre mogli:
- dal 53 al 62 Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Claudio e di Messalina, che ripudiò per sterilità.
- dal 62 al 65 Poppea Sabina;
- dal 65 al 68 (data della sua morte) Statilia Messalina.
Galba (68-69)
Servio Sulpicio Galba ((24 dicembre 3 a.C. - 15.1.69 d.C.), militare, succedette a Nerone il 9 giugno 68. Tentò di restaurare l'autorità senatoria. Fu ucciso dai pretoriani il 15 gennaio 69.
Gli succedettero Otone, nominato dai pretoriani, e Vitellio, eletto dalle truppe germaniche.
Otone (69)
Marco Salvio Otone (Ferento, 28 aprile 32 d.C. - Roma 16 aprile 69) fu eletto imperatore dai pretoriani il 15 gennaio 69 al posto di Galba ucciso lo stesso giorno.
Affrontato e sconfitto da Vitellio, eletto dalle truppe germaniche, si tolse la vita il 16 aprile 69 in seguito alla sconfitta.
Vitellio (69)
Aulo Vitellio (Nuceria, in Campania, 24.9.15 d.C. – Roma, 22.12.69 d.C.) fu eletto imperatore dalle truppe germaniche il 2 gennaio 69 in contrapposizione prima a Galba e poi a Otone.
Sconfitto e suicidatosi Otone, rimase da solo al potere.
Sconfitto da Vespasiano, Vitellio abdicò in suo favore il 22 dicembre 69, ma lo stesso giorno fu ucciso dai soldati del nuovo imperatore.
Vespasiano (69 - 79)
Tito Flavio Vespasiano (17.11.9 d.C. - 23.6.79), militare, ottenne il riconoscimento del senato il 22.12.69, dopo che ebbe sconfitto Vitellio.
Vespasiano rafforzò il potere imperiale, rispettò i privilegi del Senato, riorganizzò l'esercito, la giustizia, la difesa dei confini ed aumentò la pressione fiscale.
Vespasiano morì il 23 giugno 79 a causa di una malattia intestinale e gli succedette il figlio Tito.
Qualche curiosità sull'imperatore Vespasiano
- L’imperatore Vespasiano era contrario ad usare l’energia idraulica per sostituire il lavoro umano: sosteneva che questo avrebbe creato moltissimi disoccupati.
- L’apparizione della cometa del 79 d.C. aveva suscitato, tra indovini, veggenti, ma anche tra la gente comune, presagi di avvenimenti infausti, tra i quali si diceva l’imminente morte dell’imperatore Vespasiano. Questi, venuto a conoscenza delle voci, con molto spirito ironizzò sulla profezia dicendo che un astro chiomato non si addiceva alla sua calvizie.
In ogni modo, cometa o non cometa, calvizie o non calvizie, Vespasiano morì proprio quell’anno.
Tito (79 - 81)
Flavio Vespasiano Tito (Roma, 30.12.39 – Aquae Cutilie, 13.9.81) successe al padre Vespasiano il 24 giugno 79. Rispettoso del Senato, promosse grandi opere edilizie. Fu detto "delizia del genere umano".
Morì il 13 settembre 81 a causa di una forte febbre dovuto alla malaria o, cosa probabile, perché avvelenato da Valeno, suo medico personale, su ordine del fratello Domiziano.
Gli succedette il fratello Domiziano.
Domiziano (81 - 96)
Tito Flavio Domiziano (24.10.51 - 18.9.96) successe al fratello Tito il 14 settembre 81.
Rafforzò i confini, accentrò il potere, tentò la moralizzazione pubblica e privata, avversò le religioni orientali, represse l'opposizione senatoria.
Vittima di una congiura il 18 settembre 96, alla morte gli fu decretata la "damnatio memoriae".
Gli succedette Nerva il 18 settembre 96.
Qualche curiosità su Domiziano:
- Per far divertire gli spettatori nel Colosseo, l’imperatore Domiziano faceva organizzare giochi consistenti in lotte fra nani e donne.
Nerva (96 - 98)
Marco Cocceio Nerva (Narni 8 novembre 30 - Roma 27 gennaio 98) succedette a Domiziano il 18 settembre 96 su designazione dei senatori.
Il suo breve regno fu improntato da saggezza e buoni provvedimenti.
Alla sua morte gli succedette il figlio adottivo Traiano.
Traiano (98 - 117)
Marco Ulpio Traiano (Italica, in Spagna, 18 settembre 53 – Selinunte, in Cilicia, 8 agosto 117), militare, fu adottato da Nerva cui succedette il 27 gennaio 98. Iberico, fu il primo imperatore di origine provinciale.
Curò l'amministrazione interna, promosse vasti lavori pubblici e rafforzò le frontiere.
Con Traiano l'impero raggiunse la massima espansione territoriale.
L'11 agosto 117 gli succedette Adriano.
Adriano (117 - 138)
Publio Elio Adriano (Italica, in Spagna, 24.1.76 – Baia, 10.7.138) succedette al cugino Traiano l’11 agosto 117.
Adriano si preoccupò di mantenere la pace e consolidare i confini. Operò riforme fiscali, finanziarie e giudiziarie.
Adriano morì a Baia per un edema polmonare e gli succedette Antonino Pio, suo figlio adottivo.
Antonino Pio (138 - 161)
Tito Elio Antonino Pio (Lanuvium, 19.9.86 –Lorium, 7.3.161) succede ad Adriano il 25 febbraio 138. Antonino Pio fu ligio alla religione tradizionale ed agli antichi riti, ma fu anche molto tollerante verso gli altri culti.
Antonino Pio mise un freno al malgoverno delle province ed istituì fondi di assistenza.
In politica estera, Antonino Pio operò per consolidare i confini cercando il più possibile di mantenere la pace, anche se intervenne in varie occasioni per frenare invasioni barbariche.
Gli succedettero Marco Aurelio e Lucio Aurelio Vero.
Vero (161 - 169)
Lucio Aurelio Vero (15.12.130 – 23 gennaio 169) diventò imperatore alla morte di Antonino Pio insieme con il fratello d'adozione Marco Aurelio.
I due imperatori avevano lo stesso potere, ma a Lucio Vero fu dato il controllo dell’esercito.
Morì, probabilmente di peste, il 23 gennaio 169 mentre ritornava da una campagna contro i Marcomanni e lasciò al potere il solo Marco Aurelio.
Marco Aurelio (161 - 180)
Marco Aurelio Antonino (26.4.121 - 17.3.180) fu adottato da Antonino Pio cui succedette nel 161, dividendo l'impero prima con il fratello d'adozione Lucio Vero, poi con il figlio Commodo.
Marco Aurelio rinsaldò i confini dell’impero.
Gli successe il figlio Commodo nel 180.
Commodo (180 - 192)
Marco Aurelio Commodo (Lanuvium, 31.8.161 – Roma, 31.12.192) succedette al padre Marco Aurelio nel 180. Istaurò un regime di corruzione e di terrore.
Commodo morì il 31 dicembre 192 strangolato nel bagno da Narcisso, maestro dei gladiatori.
Gli succedette Pertinace.
Pertinace (192 - 193)
Publio Elvio Pertinace (Alba Pompeia, 1.8.126 - Roma, 28.3.193), prefectus urbis, fu acclamato imperatore dai pretoriani alla morte di Commodo (31.12.192). Fu poi ucciso il 28 marzo 193, dopo soli 3 mesi di impero, dagli stessi pretoriani ai quali non piacevano le deferenze da lui riservate al Senato.
Alla sua morte si scatenò una lotta per la successione tra Giuliano Didio (eletto dai pretoriani), Clodio Albino (acclamato dalle truppe britanniche), Pescennio Nigro (acclamato dalle legioni d'Oriente) e Settimio Severo (riconosciuto dal Senato).
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