Perche' V

Da Cap2.

IL LIBRETTO DEI PERCHE'

Alcuni modi di dire o di fare hanno origine molto lontana, spesse volte strana, a volte curiosa, a volte incredibile. Quante volte ci siamo chiesto: Perchè si dice? Perchè si fa?
Cerchiamo di rispondere ai perchè riguardanti le parole inizianti con la lettera "V".



Verde (Essere al verde) - Si dice essere al verde perché un tempo la parte inferiore delle candele era colorata di verde. Quando il lucignolo raggiungeva il colore verde, significa che non c’era più cera da consumare e quindi la candela era finita.
Per analogia chi esaurisce il proprio denaro “è al verde” come una candela che non ha più cera da consumare.

Vernacolo - Il dialetto è detto anche vernacolo perché nell’antica Roma il “verna” era lo schiavo nato nella casa del padrone e “vernaculus” indicava ciò che era domestico e paesano, come appunto il dialetto del proprio luogo.

Via del Babbuino - Via del Babbuino, che a Roma collega Piazza del Popolo a Piazza di Spagna, una volta si chiamava via Paolina perchè Papa Paolo III vi aveva fatto fare lavori di restauro. Quando però nel 1571 vi fu costruita una fontana con un Sileno (divinità dei boschi dal folto pelame) i romani, abbinando il sileno ad una scimmia, la ribattezzarono “Via del Babbuino” e … il nome gli è rimasto.
Viminale - Il Viminale, uno dei sette colli su cui sorse l’antica Roma, si chiama così perché un tempo era ricoperto da piante di salici (salix viminalis) i cui rami flessibili, che una volta tolta la corteccia e macerati in acqua vengono utilizzati per lavori di intreccio, sono detti “vimini” (da cui il nome Viminale).
Vipera - La vipera si chiama cosi perché alcune specie di questo rettile invece di deporre le uova generano i propri piccoli già formati e quindi dal latino “vivus” (vivo) e “parere” (generare) derivò il termine “vipere”.
Vischio - La tradizione di appendere in casa un rametto di vischio in segno di buon augurio deriva dalle virtù curative e fecondative che un tempo si attribuivano a questa pianta.

VOTAZIONI
- Nel Regno Unito da circa un secolo si vota di giovedì perché il mercato (che si svolgeva in quel giorno della settimana) invogliava gli abitanti della campagna a recarsi in città e poi andare a votare.
- Il 2 giugno 1946 in Italia si consigliò alle donne di recarsi alle urne senza rossetto perché si voleva evitare che, umettando con le labbra il lembo della scheda (che doveva essere sigillata dall’elettore) vi rimanesse qualche macchia che avrebbe invalidato il voto.


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