Giulio Cesare

Da Cap2.

IL LIBRETTO DEGLI ANEDDOTI

Giulio Cesare

(Caio Giulio Cesare, condottiero romano, nato a Roma il 13 luglio 101 a.C. e morto nella stessa città il 15 marzo 44 a.C., vittima di una congiura ordita da Cassio e Bruto). Fu sicuramente uno dei più grandi condottieri di tutti i tempi oltre che un grande scrittore. Con Giulio Cesare in pratica tramonta la repubblicana romana e nasce l'Impero.

1) Mentre era in navigazione verso Rodi per seguire le lezioni del celebre maestro di oratoria Apollonio Molone, Giulio Cesare fu fatto prigioniero dai pirati e tenuto in ostaggio per circa quaranta giorni, mentre i suoi compagni di viaggio erano stati inviati a Roma per raccogliere i soldi del riscatto. Durante tale periodo, Cesare entrò in confidenza con i pirati, spesso giocava a dadi con loro e talvolta chiedeva loro a quale albero avrebbero voluto essere impiccati o quale supplizio avrebbero voluto una volta che, libero, egli li avrebbe catturati.
Quando il riscatto di ben cinquanta talenti fu pagato e fu lasciato libero, subito Giulio Cesare assoldò una flotta e si lanciò all’inseguimento dei pirati. Dopo averli raggiunti e catturati, li condannò al supplizio o li impiccò all’albero che essi stessi avevano scelto per scherzo.
(Svetonio – Vita dei Cesari)

2) Pompeia, la moglie di Cesare, fu processata per sacrilegio, insieme al suo amante Publio Clodio. Nel processo Cesare difese la moglie e dichiarò di non sapere niente del sacrilegio di cui la stessa era accusata. In seguito, però, Il condottiero ripudiò Pompeia.
A coloro che gli chiedevano come mai l’avesse ripudiata, Cesare rispose: “Perché tutti i parenti di Cesare devono essere immuni sia dalle colpe sia dai sospetti”.
(Svetonio – Vita dei Cesari)

3) Spesse volte le sorti di battaglie ormai perdute erano capovolte grazie all’esempio che Giulio Cesare dava ai suoi.
Si racconta che una volta i nemici stavano per avere la meglio in combattimento. Nella mischia Giulio Cesare, accorgendosi che l’alfiere stava fuggendo, gli si precipitò addosso, lo afferrò per il collo e facendolo voltare indietro gli disse: “Vedi che i nemici sono da quella parte!”.
(Plutarco – Vita di Cesare)

4) Mentre sulle Alpi Giulio Cesare attraversava un villaggio di barbari, povero, desolato e con pochi abitanti, i suoi compagni scherzando chiesero:
- Chi sa se anche qui non ci sono ambizioni per le cariche pubbliche e le varie competizioni per i primi posti e invidia fra i più potenti.
E Cesare, molto seriamente, rispose loro:
- Se devo dirvi la verità, per quanto mi riguarda preferirei essere il primo fra questa gente che il secondo a Roma.
(Plutarco – Vita di Cesare)

5) Un giorno, mentre leggeva le storie di Alessandro Magno, Giulio Cesare rimase a lungo pensieroso per poi scoppiare a piangere. Questo provocò non poca meraviglia nei suoi amici che gliene chiesero il motivo. E Giulio Cesare rispose:
- Non vi sembra che ho buoni motivi per essere dispiaciuto se, alla mia età, Alessandro regnava su moltissima gente, mentre io non ho fatto ancora niente di eccezionale?
(Plutarco – Vita di Cesare)

6) Tra le altre qualità di cui era indubbiamente dotato, sicuramente in Giulio Cesare spiccava la sua leale gratitudine. Quando qualcuno lo rimproverò per la sua abitudine di assegnare incarichi di un grande prestigio ad uomini di umili estrazioni e condizioni, egli ribattè:
- A dire la verità, se mi fossi avvalso dell’opera di assassini e banditi per sostenere la mia causa, potete stare certi che avrei saputo compensare anche loro.

7) Quando morì Metello, il Pontefice Massimo, parecchi cittadini molto eminenti di Roma aspiravano a tale prestigiosa carica. Giulio Cesare non si ritirò di fronte a loro, ma avanzò la sua candidatura e neppure una forte somma di denaro offertagli da un concorrente lo convinse a ritirarsi. Al contrario, Giulio Cesare, fattosi prestare una somma di danaro maggiore di quella che gli avevano offerto, affermò che avrebbe condotto la competizione fino in fondo. Il giorno delle elezioni, alla madre che lo aveva accompagnato fino alla porta, Cesare disse abbracciandola:
- Oggi vedrai tuo figlio pontefice massimo oppure fuggitivo.
(Cesare fu eletto Pontefice Massimo – NdA)
(Plutarco – La Vita di Cesare)

8) Un indovino aveva ammonito Giulio Cesare a guardarsi da un grande pericolo che lo aspettava alle idi di marzo. Giunte che furono le idi, mentre si recava in Senato, Cesare incontrò l’indovino e, salutandolo, gli disse scherzosamente:
- Le idi sono giunte!
- Si, sono giunte – ribatté l’indovino a bassa voce – ma non sono ancora trascorse!
(Poco dopo Giulio Cesare era colpito a morte dai congiurati – NdA)
(Plutarco – Vita di Cesare)

9) Giulio Cesare è famoso anche per la generosità che mostrava verso gli amici. Una volta, mentre si trovava in una foresta, si accorse che Gaio Oppio, suo compagno di viaggio, si era ammalato. Allora il grande condottiero non ebbe alcun dubbio: fece sistemare il suo amico nell’unica capanna disponibile e lì lo fece riposare. Egli, invece, si mise a dormire per terra.


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