Curiosità latine S

Da Cap2.

Curiosità di Roma antica con la lettera S



Sacco di Roma - Il primo sacco di Roma fu compiuto dai Galli Senoni verso il 390 a.C..
Sale - Nell’antica Roma il sale, che era usato per la conservazione del cibo, era considerato simbolo della forza spirituale che mantiene integri il corpo e l’animo, proteggendoli dalla corruzione e dal male. Per questo motivo, per tenere lontani i demoni dal neonato, otto giorni dopo la nascita di un bambino, si passava un po’ di sale sulle sue labbra.
Salii - Nell’antica Roma i Salii erano sacerdoti il cui ordine fu istituito da Numa Pompilio e devono il nome alla loro andatura saltellante durante le processioni (da salire = saltare).

Salinatore - Marco Livio (254 a.C. – 204 a.C.), vincitore di Asdrubale al Metauro, fu chiamato “Salinatore” perché durante la sua censura fece istituire una tassa sul sale. Tale soprannome, poi, diventò il cognomen ereditario della sua famiglia.
Salvia - I romani ritenevano che la salvia avesse molte virtù terapeutiche e per questo motivo la ritenevano addirittura sacra e solo a pochi eletti ne spettava la raccolta durante un vero e proprio rito.

Sandaligerula - La sandaligerula era una schiava che accompagnava la matrona in visita ad una amica con il compito, prima di entrare in casa dell’ospite, di riporre in una scatola i sandali della padrona e farle calzare un paio più comodo.

Saturnio - Il saturnio è il più antico dei versi latini. Fu usato fino ad Ennio che, negli “Annales”, lo sostituì con l’esametro.
Saturnismo - Molti antichi romani erano afflitti da saturnismo, l’intossicazione cronica provocata dal piombo. Si stima che un antico romano assumesse piombo circa 10 volte di più di un romano di oggi.
Sbadiglio - Nell'antica Roma si credeva che lo sbadiglio di una donna che stava per partorire avrebbe provocato la morte del nascituro.
Scala dei sospiri - Se a Venezia esiste il famoso "Ponte dei sospiri", nell'antica Roma esisteva la "Scala dei sospiri" (detta scalae gemoniae) che dal Campidoglio (o, secondo diverse fonti, dall'Aventino) portava al Tevere ed era utilizzata dagli incaricati per gettare nel fiume i cadaveri dei morti giustiziati.

Scarola - La scarola era conosciuta già dagli antichi romani, anche se era poco coltivata.

SCHIAVI
- Nell’antica Roma di solito gli schiavi portavano una targhetta appesa al collo o un collare fisso di metallo che, in caso di fuga, servivano ad identificarne il padrone e prometteva una ricompensa a chi ne avesse riconsegnato il fuggitivo.
- Si riporta che uno schiavo romano al tempo di Augusto, dopo che fu liberato dal suo padrone, si arricchì talmente che quando morì, a sua volta aveva alle sue dipendenze 4.116 schiavi.

Scipione Africano - (Publio Cornelio Scipione Africano - Roma, 236 a.C. – Liternum, 183 a.C.)
- Durante la II guerra punica, Annibale inviò delle spie per scoprire intenzioni e strategie belliche di Scipione; queste, però, furono catturate dai romani. Contrariamente a quanto succede in questi casi, Publio Cornelio Scipione non le fece uccidere: dopo aver fatto visitare loro l’accampamento romano e vedere le forze romane disponibili per i combattimenti, le liberò affinché potessero riferire ad Annibale quanto avevano visto.

SCIPIONE NASICA (Publio Cornelio Scipione Nasica – II – I secolo a.C. - Politico e militare)
Un giorno Publio Cornelio Scipione Nasica desiderava vedere il poeta Ennio. Andò da quello, ma trovò la porta chiusa. Allora chiamò l’amico a gran voce. Nessuno, però, rispose. Poi una serva si affacciò alla finestra e disse che Ennio non era in casa. Scipione, però, avendolo scorto, capì che la donna riferiva un ordine del padrone e si offese, anche se non lo diede da vedere: fece finta di crederle ed andò via. Passato qualche giorno, Ennio andò da Scipione e, giunto alla porta, chiamò l’amico.
Scipione si affacciò alla finestra e rispose:
- Non sono in casa!
Ed Ennio a lui:
- Dai, apri la porta! Ho riconosciuto la tua voce.
Allora Scipione:
- Sei sfacciato, amico mio. Io, infatti, ho creduto alle parole della tua serva e tu ti rifiuti di credere a me.
… e rientrò definitivamente.
(Cicerone)

SCRUPOLO
- Non avete scrupoli? Chi non ha scrupoli è sempre messo male! Pensate solo che nell’antica Roma lo scrupolo era una piccola moneta il cui peso era la ventiquattresima parte dell’oncia (cioè circa 1,14 grammi).
- Nell’antica Roma lo scrupolo (diminutivo di scrupus = sasso, pietra a punta) era una unità di misura del peso equivalente a 1/24 di oncia (cioè 1,14 grammi) e veniva usato per l’oro e l’argento nel sistema monetario.

Scuola - Da Plutarco sappiamo che il liberto Publio Carvilio Ruga nel III secolo a.C. aprì la prima scuola a pagamento a Roma.
Seneca - Il patrimonio di Lucio Anneo Seneca, il grande letterato e filosofo dell’antica Roma, ammontava a circa 300 milioni di sesterzi.
Senato - Il senato romano fu istituito da Romolo nel 753 a.C., lo stesso anno in cui fu fondata Roma ed era composto da 100 membri, i cui discendenti diedero poi vita alla classe dei patrizi.

SEPOLTURA
- Nell’antica Roma (ma anche nell'antica Grecia), quando un bambino moriva, lo seppellivano con i giocattoli preferiti mentre era in vita.
- Nell’antica Roma alcuni defunti venivano sepolti con un paio di stivali affinché potessero affrontare il viaggio verso l’aldilà; altri venivano sepolti con una lampada per potersi illuminare il cammino nel mondo sotterraneo.

Seta - Nell’antica Roma la seta era assai costosa, ma nonostante ciò sembra che in epoca imperiale con essa si realizzassero i tendoni che facevano ombra al pubblico negli anfiteatri.
Sica - Il "sica" era un antico pugnale (o spada) lungo circa 40 cm. usato nell'antica Roma ed era l'arma abituale del gladiatore trace. Da esso deriva il termine sicario, che in origine indicava un gruppo di estremisti ebraici (gli zeloti).

Sigle - Gli antichi romani già avevano l’abitudine di scrivere usando sigle e abbreviazioni, soprattutto per risparmiare il marmo nelle epigrafi.
Silenziario - Nell’antica Roma il silenziario era lo schiavo addetto a far rispettare l’ordine ed il silenzio.

SILLA - (Lucio Cornelio Silla, Roma, 138 a.C. - Cuma, 78 a.C. - Militare e Dittatore)
Il dittatore Lucio Cornelio Silla (il grande avversario di Mario) aveva inserito Giulio Cesare nella lista dei suoi avversari. Per lungo tempo si rifiutò di concedergli la grazia, nonostante l’intercessione delle Vestali e di alcuni suoi amici. Quando alla fine, vinto dalle insistenze di quelli, lo graziò, si dice che Silla abbia esclamato:
- Esultate e tenetevelo stretto. Ma sappiate che colui che avete voluto salvo sarà la rovina del nostro partito che voi avete sempre difeso insieme a me. In Giulio Cesare, infatti, si nascondono molti Mario.
(Svetonio – Vita dei Cesari)

Sogliola - La sogliola era uno dei pesci più ricercati e apprezzati dai romani che, per la sua forma piatta la chiamavano “solea Jovis”, cioè sandalo di Giove … da qui il nome di sogliola.
Sovvenzioni - Nell’antica Roma era consuete le distribuzioni di viveri da parte dello Stato per aiutare la popolazione più povera a superare momenti difficili (come ad esempio le carestie). Questo, però, a lungo andare alimentò il fenomeno del parassitismo.
All’epoca dell’imperatore Augusto, per esempio, a godere di queste sovvenzioni statali erano circa 320.000 persone, pari a quasi un terzo della popolazione di Roma.
Spartaco - Spartaco, il gladiatore che capeggiò una storica ribellione di schiavi, in passato era stato un soldato ridotto in schiavitù per aver disertato.
Spigola - Secondo Plinio il Vecchio, la spigola era una dei pesci più apprezzati e ricercati dai romani.

Spoglie opime - Le spoglie opime erano una parte molto importante del bottino; esse erano costituite dall’armatura del capo nemico ucciso in battaglia ed erano offerte a Giove dal generale romano che aveva ottenuto la vittoria.

Sportula - Nell'antica Roma la "sportula" era una vera e propria sporta che il cliente portava al suo "patrono" il quale provvedeva a farla riempiere di generi alimentari. In età imperiale, la sportula fu sostituita da una piccola somma di danaro che i patroni davano ai clienti.

Statue - Plinio il Vecchio ci fa sapere che nell’antica Roma le statue avevano la testa removibile in modo da poter essere staccata e sostituita da quella di un altro personaggio più in auge.

Stenografia - Tra gli esempi più antichi di stenografia c’è quello sviluppato da Tirone, un schiavo di Marco Tullio Cicerone. Si tratta dell’adattamento al latino di un metodo usato dallo storico greco Strabone.
Il sistema di Tirone, detto “note tironiane”, fu usato anche per redigere le Catilinarie di Cicerone.

STRADE E VIE
- Si ritiene che i romani, al tempo della Repubblica e dell’Impero, per collegare Roma con le sue province, abbiano costruito oltre 400.000 chilometri di strade di cui 80.500 pavimentati.
VIA APPIA
- La costruzione dell’antica Via Appia fu avviata da Appio Claudio Cieco nel 312 a.C..
- La Via Appia collegava Roma a Brindisi.
- La via Appia dai romani era chiamata “regina viarum”.
Via Latina - La via Latina era un’antica via romana che partiva da Roma e raggiungeva l’attuale Capua, in Campania.
Via Sacra – La via Sacra era un’antica strada che attraversava il foro romano.
Via Valeria Tiburtina - La via Valeria Tiburtina era una via consolare che univa Roma a Tibur (odierna Tivoli).

Strigi - Nell’antica Roma le Strigi erano demoni femminili alati con l’aspetto di uccelli dotati di lunghi artigli e lungo becco- Il becco lo utilizzavano per succhiare il sangue agli esseri umani, soprattutto ai bambini.

Stuzzicadenti - Plinio il Vecchio consigliava di usare come stuzzicadenti gli aculei degli istrici che, secondo lui, avrebbero reso i denti più forti e solidi.

SUPERSTIZIONE
- Il numero diciassette era considerato un numero portatore di sfortuna. Infatti esso si scrive XVII ed il suo anagramma è VIXI (cioè “VISSI” e quindi “sono morto”)
- Presso gli antichi romani era segno di imminente sciagura inciampare sulla soglia di casa, incontrare un cane nero, rovesciare vino, olio o acqua e vedere un toro infuriato che entrava in un edificio ed arrivava al terzo piano.


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