Curiosità latine S

Da Cap2.

Curiosità di Roma antica con la lettera S

Indice

Sale

Nell’antica Roma il sale, che era usato per la conservazione del cibo, era considerato simbolo della forza spirituale che mantiene integri il corpo e l’animo, proteggendoli dalla corruzione e dal male. Per questo motivo, per tenere lontani i demoni dal neonato, otto giorni dopo la nascita di un bambino, si passava un po’ di sale sulle sue labbra.

Salii

Nell’antica Roma i Salii erano sacerdoti il cui ordine fu istituito da Numa Pompilio e devono il nome alla loro andatura saltellante durante le processioni (da salire = saltare).

Saturnio

Il saturnio è il più antico dei versi latini. Fu usato fino ad Ennio che, negli “Annales” lo sostituì con l’esametro.

Sbadiglio

Nell'antica Roma si credeva che lo sbadiglio di una donna che stava per partorire, avrebbe provocato la morte del nascituro.

Scrupolo

Non avete scrupoli? Chi non ha scrupoli è sempre messo male!
Pensate solo che nell’antica Roma lo scrupolo era una piccola moneta il cui peso era la ventiquattresima parte dell’oncia (cioè circa 1,14 grammi).

Sovvenzioni

Nell’antica Roma era consuete le distribuzioni di viveri da parte dello Stato per aiutare la popolazione più povera a superare momenti difficili (come ad esempio le carestie). Questo, però, a lungo andare alimentò il fenomeno del parassitismo.
All’epoca dell’imperatore Augusto, per esempio, a godere di queste sovvenzioni statali erano circa 320.000 persone, pari a quasi un terzo della popolazione di Roma.

Sportula

Nell'antica Roma la "sportula" era una vera e propria sporta che il cliente portava al suo "patrono" il quale provvedeva a farla riempiere di generi alimentari. In età imperiale, la sportula fu sostituita da una piccola somma di danaro che i patroni davano ai clienti.

Stenografia

Tirone, un liberto di Cicerone, aveva inventato un sistema di scrittura stenografica.

Superstizione

Il numero diciassette era considerato un numero portasfortuna. Infatti esso si scrive XVII ed il suo anagramma è VIXI (cioè “VISSI” e quindi “sono morto”)



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