Curiosità latine S

Da Cap2.

Curiosità di Roma antica con la lettera S


Indice

Sale

Nell’antica Roma il sale, che era usato per la conservazione del cibo, era considerato simbolo della forza spirituale che mantiene integri il corpo e l’animo, proteggendoli dalla corruzione e dal male. Per questo motivo, per tenere lontani i demoni dal neonato, otto giorni dopo la nascita di un bambino, si passava un po’ di sale sulle sue labbra.

Salii

Nell’antica Roma i Salii erano sacerdoti il cui ordine fu istituito da Numa Pompilio e devono il nome alla loro andatura saltellante durante le processioni (da salire = saltare).

Salinatore

Marco Livio (254 a.C. – 204 a.C.), vincitore di Asdrubale al Metauro, fu chiamato “Salinatore” perché durante la sua censura fece istituire una tassa sul sale. Tale soprannome, poi, diventò il cognomen ereditario della sua famiglia.

Salvia

I romani ritenevano che la salvia avesse molte virtù terapeutiche e per questo motivo la ritenevano addirittura sacra e solo a pochi eletti ne spettava la raccolta durante un vero e proprio rito.

Sandaligerula

La sandaligerula era una schiava che accompagnava la matrona in visita ad una amica con il compito, prima di entrare in casa dell’ospite, di riporre in una scatola i sandali della padrona e farle calzare un paio più comodo.

Saturnio

Il saturnio è il più antico dei versi latini. Fu usato fino ad Ennio che, negli “Annales”, lo sostituì con l’esametro.

Sbadiglio

Nell'antica Roma si credeva che lo sbadiglio di una donna che stava per partorire, avrebbe provocato la morte del nascituro.

Scala dei sospiri

Se a Venezia esiste il famoso "Ponte dei sospiri", nell'antica Roma esisteva la "Scala dei sospiri" (detta scalae gemoniae) che dal Campidoglio (o, secondo diverse fonti, dall'Aventino) portava al Tevere ed era utilizzata dagli incaricati per gettare nel fiume i cadaveri dei morti giustiziati.

Scarola

La scarola era conosciuta già dagli antichi romani, anche se era poco coltivata.

Scipione

Durante la II guerra punica, Annibale inviò delle spie per scoprire intenzioni e strategie belliche di Scipione; queste, però, furono catturate dai romani. Contrariamente a quanto succede in questi casi, Publio Cornelio Scipione non le fece uccidere: dopo aver fatto visitare loro l’accampamento romano e vedere le forze romane disponibili per i combattimenti, le liberò affinché potessero riferire ad Annibale quanto avevano visto.

Scrupolo

Non avete scrupoli? Chi non ha scrupoli è sempre messo male!
Pensate solo che nell’antica Roma lo scrupolo era una piccola moneta il cui peso era la ventiquattresima parte dell’oncia (cioè circa 1,14 grammi).

Scuola

Da Plutarco sappiamo che il liberto Publio Carvilio Ruga nel III secolo a.C. aprì la prima scuola a pagamento a Roma.

Seneca

Il patrimonio di Lucio Anneo Seneca, il grande letterato e filosofo dell’antica Roma, ammontava a circa 300 milioni di sesterzi.

Sepoltura

Nell’antica Roma (ma anche nell'antica Grecia), quando un bambino moriva, lo seppellivano con i giocattoli preferiti mentre era in vita.

Sica

Era un antico pugnale (o spada) lungo circa 40 cm. usata nell'antica Roma ed era l'arma abituale del gladiatore trace. Da esso deriva il termine sicario, che in origine indicava un gruppo di estremisti ebraici (gli zeloti).

Sigle

Gli antichi romani già avevano l’abitudine di scrivere usando sigle e abbreviazioni, soprattutto per risparmiare il marmo nelle epigrafi.

Silenziario

Nell’antica Roma il silenziario era lo schiavo addetto a far rispettare l’ordine ed il silenzio.

Sogliola

La sogliola era uno dei pesci più ricercati e apprezzati dai romani che, per la sua forma piatta la chiamavano “solea Jovis”, cioè sandalo di Giove … da qui il nome di sogliola.

Sovvenzioni

Nell’antica Roma era consuete le distribuzioni di viveri da parte dello Stato per aiutare la popolazione più povera a superare momenti difficili (come ad esempio le carestie). Questo, però, a lungo andare alimentò il fenomeno del parassitismo.
All’epoca dell’imperatore Augusto, per esempio, a godere di queste sovvenzioni statali erano circa 320.000 persone, pari a quasi un terzo della popolazione di Roma.

Spigola

Secondo Plinio il Vecchio, la spigola era una dei pesci più apprezzati e ricercati dai romani.

Spoglie opime

Le spoglie opime erano una parte molto importante del bottino; esse erano costituite dall’armatura del capo nemico ucciso in battaglia ed erano offerte a Giove dal generale romano che aveva ottenuto la vittoria.

Sportula

Nell'antica Roma la "sportula" era una vera e propria sporta che il cliente portava al suo "patrono" il quale provvedeva a farla riempiere di generi alimentari. In età imperiale, la sportula fu sostituita da una piccola somma di danaro che i patroni davano ai clienti.

Stenografia

Tra gli esempi più antichi di stenografia c’è quello sviluppato da Tirone, un schiavo di Marco Tullio Cicerone. Si tratta dell’adattamento al latino di un metodo usato dallo storico greco Strabone.
Il sistema di Tirone, detto “note tironiane”, fu usato anche per redigere le Catilinarie di Cicerone .

Stuzzicadenti

Plinio il Vecchio consigliava di usare come stuzzicadenti gli aculei degli istrici che, secondo lui, avrebbero reso i denti più forti e solidi.

Superstizione

Il numero diciassette era considerato un numero portatore di sfortuna. Infatti esso si scrive XVII ed il suo anagramma è VIXI (cioè “VISSI” e quindi “sono morto”)



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