Bresci

Da Cap2.
Versione delle 19:50, 23 feb 2013, autore: Anonimo olevanese (Discussione | contributi)

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GAETANO BRESCI

il vendicatore del popolo

Con il suo gesto Gaetano Bresci, non si proponeva di vendicare generiche ingiustizie, ma intendeva punire il sovrano di turno per azioni ben precise.
Gaetano Bresci è sicuramente uno degli anarchici più conosciuti dagli italiani in quanto è citato in tutti i manuali scolastici, anche delle scuole elementari, fin dagli inizi del ventesimo secolo.
Egli nacque a Coiano, una frazione di Prato (Provincia di Prato) l'11 novembre del 1869 da Gaspero Bresci.
Emigrò in America, come tanti italiani della sua epoca. A Paterson, nel New Jersey, dove si era trasferito ricevette dall'Italia notizie che il suo cuore di anarchico non poteva proprio sopportare e che lo spinsero a ritornare in Patria.
Cosa era successo, dunque in Italia, da colpire così profondamente Gaetano Bresci?
L'8 maggio 1998, a Milano, per ordine del Generale Fiorenzo Bava Beccaris, l'esercito aveva sparato con il cannone sulla folla che manifestava in piazza.
Non solo … per quell'azione, il 6 giugno dello stesso anno, meno di un mese dai fatti, il generale Bava Beccaris era stato decorato dal re Umberto I di Savoia con la Croce di Grande Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia "col darvi la mia approvazione fui lieto e orgoglioso di onorare la virtù di disciplina, abnegazione e valore di cui esse (le truppe impiegate a Milano - NdA) offersero mirabile esempio" per "il grande servizio che Ella rese alle istituzioni ed alla civiltà e perché Le attesti con il mio affetto la riconoscenza mia e della patria. Umberto".
Questo era davvero troppo: decorando il Generale Bava Beccaris, Umberto I aveva firmato la sua condanna a morte. Gaetano Bresci decise, allora, di ritornare in Italia e, con una sola azione, vendicare le vittime del generale Bava Beccaris e punire il re che aveva autorizzato l'azione e premiato l'autore di quello che l'anarchico riteneva un crimine verso il popolo.
Fu così che a Monza, il 29 luglio del 1900, una domenica sera, l'anarchico sparò tre o quattro colpi di pistola contro il Re d'Italia e lo uccise. Catturato dal carabiniere Andrea Braggio,Gaetano Bresci fu dallo stesso militare salvato dalla folla che (dimentica delle colpe del Re) tentava di linciarlo.
Al processo che ne seguì, Gaetano Bresci fu difeso dall'avvocato anarchico Francesco Saverio Merlino che assunse il patrocinio della causa dopo che il socialista Filippo Turati si rifiutò di difenderlo. Durante il processo, Gaetano Bresci fu chiaro: egli aveva ucciso il Re per vendicare le vittime di Milano, in quando, come rispose al Presidente del Tribunale che lo stava giudicando, «I fatti di Milano, dove si adoperò il cannone, mi fecero piangere e pensai alla vendetta. Pensai al re perché oltre a firmare i decreti premiava gli scellerati che avevano compiuto le stragi.» Gaetano Bresci aveva le idee chiare ed era consapevole di quello che faceva … Re Umberto I non era affatto il Re buono che la retorica filo-governativa voleva far credere; egli, al contrario, era responsabile più dei Ministri, dei Generali e dei militari poiché era stato proprio lui a decretare lo stato d'assedio in Sicilia e poi a Milano: andava punito, non per la persona in sé, ma per il simbolo che rappresentava.
Nonostante la brillante difesa di Saverio Merlino, il 29 agosto 1900, ad un mese esatto dall'attentato, Gaetano Bresci fu condannato ai lavori forzati a vita ed a sette anni di segregazione.
L'anarchico non rimase a lungo in carcere .... Gaetano Bresci morì nel penitenziario dell'Isola di Santo Stefano il 22 maggio 1901 in circostanze misteriose: un secondino, che aveva il compito di sorvegliarlo a vista ed invece stranamente si era assentato per qualche minuto, lo trovò appeso all'inferriata con un asciugamano (o un lenzuolo). Ufficialmente l'anarchico risulta essersi suicidato, ma le notizie circolate all'interno dello stabilimento di pena e subito uscite all'esterno, parlano di omicidio per opera di tre guardie che, allo scopo di dargli una lezione per la sua riottosità, lo avrebbero massacrato a pugni e poi impiccato.
Dopo oltre cento anni, la verità non è ancora emersa e neppure si conosce il luogo della sepoltura … alcune fonti ritengono che il suo corpo sia stato gettato in mare.


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