Bakunin

Da Cap2.

Michail Aleksandrovic BAKUNIN
Il padre della rivoluzione

Se ritornasse sulla terra, Michele Bakunin sicuramente non sarebbe molto contento; se poi decidesse di passare per l'Italia, sicuramente, in un modo o in un altro, gli verrebbero le lacrime agli occhi. Non troverebbe più gli anarchici come Merlino, Malatesta e Gori, ma troverebbe un gregge di pecore, anarchiche, ma sempre pecore, che non possono fare la rivoluzione perchè "tengono famiglia", perchè non gli rilasciano i permessi necessari.
Oppure vedendo tutto questo caos in cui viviamo direbbe, il grande Michele Bakunin direbbe: "Oddio! Non chiedevo tanto!"
Bah! al lettore l'ardua risposta!
Ma chi era Bakunin?

LA VITA

Michail Aleksandrovic Bakunin nacque il giorno 30 maggio 1814 a Prjamuchino, un villaggio ad una cinquantina di Km a nord ovest di Mosca. Suo padre, Aleksandr Michajlovic (1770-1854), di nobile famiglia, aveva seguito la carriera diplomatica ed era stato in Italia alla fine del 1700 come addetto alle legazioni russe a Torino, Firenze e Napoli.
Michail Bakunin intraprese la carriera militare e frequentò la scuola di artiglieria a Pietroburgo, diventando ufficiale. Poco dopo, però, abbandonò l'uniforme per dedicarsi agli studi filosofici, praticando i circoli letterari di Mosca, dove si trasferì nel 1836.
Nel 1840, affascinato dalla filosofia tedesca, si trasferì a Berlino, iniziando così la sua peregrinazione per tutta l'Europa frequentando i circoli radicali della Germania, (a Berlino e Dresda nel 1842), della Svizzera (a Zurigo nel 1843) , del Belgio (a Bruxelles nel 1844) e Francia (Parigi, sempre nel 1844).
Allo scoppio della rivoluzione del 1848, Bakunin si era già molto impegnato politicamente ed aveva già subito una condanna in contumacia alla deportazione a vita nel dicembre del 1844, quando fu anche privato dello status di nobile.
Il rivoluzionario si muoveva in continuazione per l'Europa e nel maggio del 1949 fu protagonista dell'insurrezione di Dresda in Germania, insurrezione alla quale partecipò anche Richard Wagner. La rivolta, però, fu soffocata poco dopo e sia Bakunin sia Wagner fuggirono a Chemnitz. Qui Wagner si nascose in casa della sorella e riuscì a mettersi in salvo, mentre Michail Bakunin fu arrestato e condannato a morte, pena successivamente tramutata in ergastolo. Purtroppo per lui, però, Bakunin fu consegnato all'Austria che lo condannò nuovamente a morte per le implicazioni che aveva avuto nella cospirazione di Praga.
Ancora una volta il rivoluzionario ebbe la pena tramutata in ergastolo, ma, purtroppo, fu consegnato alla Russia. Qui fu rinchiuso dapprima nella fortezza di San Pietro e Paolo e poi in quella di Schlusselburg dove rimase 6 anni in completo isolamento.
A seguito delle istanze all’imperatore avanzate dai suoi familiari, Michail Bakunin fu inviato in esilio in Siberia a Tomsk (dove arriva il 23 marzo 1857) e, successivamente, a Irkutsk.
Qui, nel 1858 Michele Bakunin sposò Antonia, figlia del democratico polacco Saverio Kwiatkowski dalla quale ebbe 3 figli: Carlo, Sofia e Maria.
Si trovava ancora a Irkutsk, quando lo raggiunse la notizia dell’impresa di Giuseppe Garibaldi nel regno delle Due Sicilie, nazione alleata della Russia.
Questa notizia diede nuovo vigore a Bakunin che avvertì il desiderio di rituffarsi nella lotta abbandonata 12 anni prima ed ai primi di giugno del 1861 il rivoluzionario evase da Irkutsk. Il 27 dicembre dello stesso anno, dopo aver toccato prima il Giappone e poi gli Stati Uniti d’America raggiunge l’Inghilterra. A Londra Bakunin si mette in comunicazione con gli italiani Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi e cerca di contattare Giuseppe Garibaldi che egli vede come un liberatore dei popoli oppressi.
Nell’agosto del 1862 Bakunin si trasferisce a Parigi con l’intento di raggiungere l’Italia ed incontrare Giuseppe Garibaldi. Il risultato della spedizione garibaldina, conclusasi sull'Aspromonte con il ferimento dello stesso Garibaldi, consiglia Bakunin di soprassedere dal suo proposito.
Il rivoluzionario si trasferisce allora a Stoccolma, dove si ricongiunge con la moglie Antonia, per dedicarsi alla Polonia che il 23 gennaio 1863 insorge contro la Russia. Il fallimento di questa insurrezione e l'epilogo negativo di un'altra spedizione da lui promossa attraverso il Baltico, riportano Bakunin a Londra.
Nel gennaio 1864, nella notte tra il 10 e l'11, Michele Bakunin entra in Italia, accompagnato dalla moglie Antonia Kwiatkowski, sposata nel 1859, figlia del democrato polacco Saverio. Il 20 gennaio il rivoluzionario giunge a Caprera per una visita a Giuseppe Garibaldi. In Italia, poi, l'anarchico soggiorna a Firenze per circa sei mesi, da febbraio a luglio. Nella seconda metà dell'anno Bakunin predispone uno statuto-programma della setta rivoluzionaria che va fondando.
I punti programmatici di questo statuto rivelano un Bakunin democraticamente molto avanzato, con rivendicazioni che anticipano di molti decenni richieste e concetti che saranno propri delle società del secolo successivo: repubblica, suffragio universale, istruzione elementare gratuita ed obbligatoria, diritto di accesso alle scuole superiori, emancipazione femminile ( la donna, diversa dall'uomo, ma non a lui inferiore, intelligente, lavoratrice, libera come lui, è dichiarata sua uguale), unione libera tra uomo e donna (il matrimonio religioso e legale è sostituito dal matrimonio libero). Bakunin si sposta a Napoli (1865), poi a Ginevra (1868) ed infine si trasferisce a Locarno, in Svizzera, dove giunge nell'autunno del 1869.
Ai primi del 1870, Michele Bakunin è calunniato da Carlo Marx che, per odio verso il grande rivoluzionario, va dichiarando che l'anarchico russo è una spia del Partito Panslavista e dallo stesso partito riceverebbe la bella somma di 25.000 franchi ogni anno.
Il 9 settembre 1870 Michele Bakunin lascia Locarno e si trasferisce in Francia, a Lione, dove arriva il 15 settembre. Subito dopo, il 28 settembre. partecipa ad una insurrezione popolare che è subito soppressa ed il rivoluzionario è costretto a fuggire a causa di un mandato d'arresto.
Tra il 1870 ed il 1873 Michail Bakunin pubblica alcune opere tra cui "L'impero Knuto-Germanico", "La Comune di Parigi e l'Idea di Stato", "La teoria politica di Mazzini e l'Internazionale", "Stato e Anarchia". Nello stesso anno, Michail Bakunin fond il giornale "Libertà e Giustizia".
Nel 1874 Bakunin si trasferisce di nuovo in Italia e vive con Carlo Cafiero in una località vicino Locarno. Successivamente si sposta a Bologna dove organizza un'insurrezione che non ha successo e quindi il rivoluzionario e costretto a fuggire. Per evitare di essere riconosciuto e catturato, l'anarchico si muove sempre sotto travestimento e raggiunge di nuovo la Svizzera, stabilendosi a Lugano.
Ormai la sua salute peggiora sempre e l'anno successivo in pessime condizioni, è ricoverato a Berna.
Michele Bakunin muore il 1 luglio 1876 in un ospedale di Berna.


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