Aneddoti L

Da Cap2.

ANEDDOTI L


Indice

Tito LABIENO

(Storico latino morto nel 12 d.C.)

Tito Labieno scrisse un’opera sulle guerre civili nella quale dimostrava una tale indipendenza e libertà nel giudizio (denunciando, fra l’’altro anche la corruzione della casta governativa) che fu ritenuta intollerabile al punto che il Senato, su ordine di Augusto, nel 12 d.C. fece bruciare pubblicamente i suoi lavori.
Labieno per il dolore si tolse la vita chiuso nella tomba dei suoi padri.

Decimo LABERIO

(Cavaliere latino e autore di mimi satirici - 106 a.C. – 43 a.C.)

Decimo Laberio, libero cavaliere romano, fu costretto da Giulio Cesare, ormai al potere a Roma, ad affrontare una sfida in teatro contro lo schiavo Publilio Siro. Per il cavaliere fu una vera ignominia, non tanto per la sconfitta, ma per il fatto di aver dovuto recitare in teatro.
In quella situazione umiliante, però, il Decimo Laberio scoccò una pesantre frecciata contro il dittatore dicendo in pubblico:
- “Porro, quirites, libertatem perdimus … Necesse est multos timeat quem multi timent” (Ormai, o romani, abbiamo perduto la libertà! Però chi da molti è temuto, molti deve temere).
Sentendo queste parole, tutti gli spettatori si volsero verso Giulio Cesare.

Lucien LAMOUREUX

(16.9.1988 – 5.8.1970 – Politico francese)

Nel 1924, durante una seduta parlamentare, il deputato Lucien Lamoureux chiese la parola. Appena le fu concesso, egli si alzò in piedi, si concentrò per qualche minuto e poi disse gravemente:
- Rinuncio alla parola!.
Detto questo, si rimise a sedere.

Lucio Elio LAMIA

Lucio Elio Lamia (cortigiano dei Flavi – I Secolo d.C.) fu costretto a divorziare dalla moglie, Domizia Longina, del quale si era innamorato Domiziano e che poi la sposò. Quando Domiziano diventò imperatore, Lucio Elio Lamia fu messo a messo a morte per le sue battute di spirito, senza dubbio sospette nei confronti del sovrano, ma sicuramente vecchie e inoffensive.

I) Lucio Elio Lamia aveva sposato la bella Domizia Longina. Domiziano, il figlio dell’imperatore Vespasiano, si invaghì della donna e, per poterla sposare, li costrinse al divorzio.
Tempo dopo, ad un tale che si complimentava con lui per la sua bella voce, Elio Lamia, riferendosi al sopruso subito, rispose: “Ho una bella voce perché pratico la continenza.
(Svetonio – Vita dei Cesari)

II) Dopo che Domiziano gli aveva tolto la moglie, Elio Lamia non si era più risposato. Poiché Tito, il fratello di Domiziano, lo esortava a contrarre un nuovo matrimonio, Elio Lamia riferendosi al torto subito per opera del fratello, rispose ironicamente:
“Non è che vuoi sposarti anche tu?”
(Svetonio – Vita dei Cesari)

IV) Un giorno Domiziano lodava Lucio Elio Lamia per la bella voce di cui era dotato. Questi, alludendo al fatto che l’imperatore gli aveva sottratto la moglie, gli disse:
- Più che la mia voce, dovresti apprezzare il mio silenzio”.

Leone XIII

(Vincenzo Gioacchino Raffaele Pecci - Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903 - Papa dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903))

I) Papa Leone XIII, prima di salire al soglio pontificio, fu nunzio apostolico in Belgio. Una sera, partecipando ad una cena di gala, gli capitò di sedersi vicino ad una signora molto bella che indossava un vestito un po’ troppo scollato. Il futuro papa non le rivolse la parola per tutta la serata. A fine cena, quando ormai si era giunti al dolce, per non sembrare eccessivamente scortese, l’alto prelato rivolse qualche parola alla donna. Quando costei, stupita, gli chiese come mai avesse aspettato tanto tempo per parlarle, il monsignore rispose:
- Fu proprio quando udì la voce del signore, che Eva si accorse di essere nuda!

II) A papa Leone XIII non mancava il senso dell’umorismo. Una volta concesse una udienza ad un devoto, quasi centenario, il quale, essendo nato quando era ancora Papa Pio VI (Cesena, 27 dicembre 1717 – Valence, 29 agosto 1799), aveva visto ben sei Papi. Arrivato ai piedi del pontefice, il vegliardo si inginocchiò e con commozione disse:
- Santità! Sono davvero felice di essere riuscito ad incontrarla. Anche sua Santità Pio IX, pochi giorni prima di morire mi accordò la benevolenza di ricevermi in udienza!
Il papa gli sorrise e con fine umorismo rispose:
- Se avessi saputo che lei è così pericoloso per i Papi, avrei rimandato questa udienza di qualche anno.

Leonida

(Re di Sparta tra il 490 e il 480 a.C. – morto alle Termopili 11 agosto 480)

Mentre Leonida presidiava il passo delle Termopili, giunse a lui un araldo inviato a lui da Serse, l re di Persia che gli disse:
- Serse ti intima di deporre le armi!

E Leonida, pur consapevole della preponderanza delle forze avversarie, rispose con fierezza:
- Se le venga a prendere!

Nils Erik LIEDHOLM

(Valdemarsvik (Svezia) 8 ottobre 1922 – Cuccaro Monferrato (Al), 5 novembre 2007) giocatore ed allenatore di calcio)

Nils Liedholm, il grande calciatore ed allenatore di calcio raccontava spesso in che modo avesse perfezionato la sua prontezza di riflessi. A tal proposito, diceva:
- Da bambino, mi allenavo a scartare gli avversari, giocando con due cani. Bisogna essere rapidissimi con loro perché essi non abboccano alle finte in quanto guardano la palla, non la persona!


Abraham LINCOLN

(Presidente USA – 12 febbraio 1809 – 15 aprile 1865)

Durante la Guerra di Secessione, un influente politico andò dal Presidente Lincoln per lamentarsi del generale Grant, il capo dell’esercito nordista.
- E’ un ubriacone! – disse il politico.
- Davvero? – chiese Lincoln sembrando molto interessato al fatto – E con che cosa si ubriaca?
- Con il whisky! Ne beve a fiumi: almeno tre bottiglie al giorno – rispose l’altro, sperando in questo modo di sbarazzarsi del generale che non apprezzava per niente.
Ed il presidente con volto serio:
- Ciò che mi riferisce è della massima importanza. S’informi della marca che Grant preferisce: gliene farò spedire una cassa!

LINO Banfi (nome d'arte di Pasquale Zagaria)

(Attore - Andria, 9 luglio 1936)
Un giorno un alto prelato, nel complimentarsi con Lino Banfi, gli disse che il suo personaggio aveva un effetto benefico sull’umore delle persone.
Al che l’attore commentò sorridendo:
- Fra poco mi venderanno in farmacia!

LISANDRO

(ca 450 a.C, - 395 a.C. - Uomo politico e militare spartano)

I) Dionisio, tiranno di Siracusa, un giorno mandò a Lisandro due bellissime tuniche siciliane come dono per le sue figlie. Lisandro non le accettò, ma le rispedì al mittente dicendo:
- Ho paura che queste vesti le possano far apparire più brutte!
(Plutarco – Vita di Lisandro)

II) Una volta Lisandro fu inviato come ambasciatore presso Dionisio, tiranno di Siracusa.
Questi, come già aveva fatto una volta in passato, ricevendone un rifiuto, gli inviò due vesti, invitandolo a scegliere quella che preferiva per portarla alla figlia.
Lisandro le prese entrambe dicendo che solo la figlia avrebbe potuto decidere per il meglio.
(Plutarco – Vita di Lisandro).

III) Un giorno Lisandro discuteva con gli Argivi sui confini del loro territorio. Poiché questi sostenevano di aver ragione rispetto agli Spartani, Lisandro mostrò loro la spada e disse:
- Chi meglio sa dominare con questa, meglio sa ragionare sui diritti dei confini.

IV) Un cittadino di Megara in un colloquio con Lisandro usava toni molto arditi. Lisandro molto freddamente gli rispose:
- Senti straniero! I tuoi discorsi hanno bisogno di una città che li appoggi!
(Plutarco – Vita di Lisandro)


Mario Vargas LLOSA

(Scrittore e giornalista – Arequipa, Perù 28 marzo 1936)

Mario Vargas Llosa, lo scrittore e giornalista peruviano vincitore nel 2010 del premio Nobel per la letteratura, non ha mai avuto paura di esprimere idee in contrasto con quelle degli uomini al potere. Un giorno gli fu chiesto:
- Non ha paura di essere fatto oggetto di attentato da parte di coloro che attacca tanto duramente con i suoi scritti?
E lo scrittore gli rispose:
- Secondo me, essere ucciso perché sei uno scrittore, è la massima manifestazione di rispetto.


Joe LOUIS (pseudonimo di Joseph Louis Barrow)

(Lafayette, 13.5.1914 – Las Vegas, 12.4.1981 – Pugile)

Un giorno, durante il servizio militare, il pugile Joe Louis alla provocazione di un camionista che lo insultava, reagì con un semplice sorriso.
Un suo amico, che aveva assistito alla scienza, gli chiese:
– Ma perché invece di un sorriso non gli hai dato due pugni?
E lui, candidamente:
- Secondo te Caruso si metteva forse a cantare arie in onore di chi lo insultava?

Luigi Filippo di Borbone-Orléans

(Parigi, 6 ottobre 1773 – Claremont House, 26 agosto 1850 – Re di Francia)

Re Luigi Filippo in visita a Talleyrand che giaceva moribondo sul letto gli chiese come si sentisse.

- Maestà! – rispose quello con un fil di voce – Sto soffrendo le pene dell’inferno.

Ed il re, senza farsi sentire, mormorò sarcastico:
- Di già?

Luigi XI detto il Prudente

(Bourges, 3 luglio 1423 – Plessis-les-Tours, 30 agosto 1483 - re di Francia)

1) Un giorno, mentre stava chiacchierando con alcuni suoi cortigiani, Luigi XI, re di Francia, si sentì pungere dal morso di un pidocchio. Il sovrano, però, non si adirò per il fastidio ricevuto, ma esclamò:
- Devo ringraziare questo piccolo animaletto perché mi ha ricordato che un re è un essere umano come tutti gli altri!

2) Luigi XI aveva condannato a morte un astrologo ed aveva quindi ordinato al boia di ucciderlo. Prima che l’astrologo fosse ammazzato, però, il re lo convocò e, forse per dimostrargli la sua reale “capacità” di indovino, gli domandò:
- Sapete quando morirete?
E l’astrologo, dopo averci pensato un attimo, rispose:
- Si! Morirò tre giorni prima di vostra Maestà!
A queste parole, Luigi XI lo fece liberare immediatamente!

LUIGI XIV (Re di Francia)

Un giorno Luigi XIV ordinò ad un suo servitore di cercare una moneta che gli era caduta a terra. Nella stanza c’era il Principe di Condè che, indignato dalla richiesta del sovrano, gettò una manciata di monete per terra impedendo, poi, a chiunque di raccoglierle. A questo gesto, Luigi XIV disse al principe:
- Voi potete permettervi questo sperpero perché quel denaro è parte del vostro patrimonio personale. Io, però, non me lo posso permettere perché vivo del denaro dei miei sudditi.

LUIGI XV (Re di Francia)

1) Quando il 28 luglio 1728 Maria Leszczynska, consorte di Luigi XV, diede alla luce Luisa, la terza figlia femmina, il re affabilmente le disse:
- Accordiamoci fin da ora con l’ostetrico per farti assistere quando avrai un maschio l’anno venturo.

Fu una vera profezia; il 4 settembre 1729 nacque Luigi Ferdinando.

2) Il 5 gennaio 1757, Luigi XV di Francia sfuggì si salvò da un attentato.
Nella notte, a Parigi, davanti alla sua statua mani ignote posero un cartello su cui si leggeva:
- Sentenza della Zecca ordina che un luigi (moneta d’oro dell’epoca, oltre che il nome del re) mal battuto venga battuto di nuovo.


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