Aneddoti E

Da Cap2.

IL LIBRETTO DEGLI ANEDDOTI

EDOARDO VII
(Albert Edward; Londra, 9 novembre 1841 – Londra, 6 maggio 1910) - re d’Inghilterra
Nel corso di una chiacchierata nella quale si parlava di fantasmi, che secondo la tradizione vivrebbero in molti castelli della Scozia, il re Edoardo VII d’Inghilterra disse:
- Sono i miei sudditi più fedeli, tranquilli e leali.

EINAUDI (Luigi Einaudi)
(Carrù, 24 marzo 1874 – Roma, 30 ottobre 1961 - Presidente della Repubblica Italiana)

Una volta il Presidente Luigi Einaudi invitò a pranzo alcuni giornalisti ed intellettuali, tra cui Ennio Flaiano. Giunti alla frutta, Einaudi guardò il cesto, poi sospirò: - “Io prenderei una pera, ma sono troppo grandi. C’è qualcuno che vuole dividerne una con me?”
Il Presidente, cioè, si preoccupava di sprecare mezza pera. Il maggiordomo si fece rosso … non gli era mai accaduto. Flaiano in un primo momento ebbe, come tutti, un attimo di sgomento, poi, alzando la mano, accolse l’invito ed ebbe servita l’altra mezza pera.

EINSTEIN (Albert Einstein)
(Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton 18 aprile 1955 - fisico e filosofo)

1) Il grande fisico Albert Einstein amava suonare il violino ed aveva in questo campo un ottimo talento al punto che qualche volta suonava con musicisti molto affermati.
Un giorno, mentre era in visita al famoso violoncellista Gregor Piatigorsky, volle dare al suo ospite una breve dimostrazione della sua capacità.
Al termine della sua prestazione, Einstein chiese al musicista se avesse suonato bene.
E Piatigorsky, molto spiritosamente, gli rispose:
- Hai suonato relativamente bene.

2) Albert Einstein usava lo stesso sapone sia per farsi il bagno sia per tagliarsi la barba. Quando un giorno la moglie gli chiese come mai un usasse due saponi diversi (uno per la barba e uno per il bagno), il grande fisico candidamente le rispose:
- Non mi va! E’ troppo complicato!

3) Un giorno Albert Einstein doveva incontrarsi con una persona su un ponte di Praga. Il tizio arrivò con due ore di ritardo; alle sue scuse per la mancata puntualità, Einstein gli disse:
- Non fa nulla! Io posso pensare qui come in qualsiasi altro posto.

Enrico IV di Borbone
(Pau 13 dicembre 1553 – Parigi,14 maggio 1610 - Re di Francia)

Essendosi invaghito di una giovane ed avvenente dama della sua corte, Enrico IV di Borbone, re di Francia, un giorno, senza troppi giri di parole, le chiese:
- Da dove evo passare per poter entrare nella vostra camera?
- Attraverso la Chiesa, maestà! – rispose prontamente la ragazza, con un tono che non ammetteva equivoci.

EPICURO (filosofo greco - 342 - 270 a.C.)
Da ragazzo Epicuro si iscrisse alla scuola pubblica, ma non vi resistette neanche per il tempo di una sola lezione.
Durante la lezione, quando il maestro cominciò con il dire agli allievi che il mondo era sorto dal Caos, Epicuro chiese:
- Maestro, da dove è sorto il Caos?
Dal momento che il maestro gli rispose che la risposta alla sua domanda era conosciuta solo dai filosofi, Epicuro esclamò:
- Ed allora io che ci sto a fare in questa scuola? Andrò a chiederlo direttamente ai filosofi. Detto questo, si allontanò dalla scuola.

ERACLITO DI EFESO - (filosofo greco - IV-V secolo a.C.)

1) Eraclito, filosofo sempre altezzoso e stravagante, osteggiò a lungo la democrazia nella sua città e si rifiutò di scriverne la costituzione. Si tramanda che amareggiato dal comportamento dei suoi concittadini, si ritirò in un tempio e lì passava il suo tempo a giocare a dadi con i ragazzi. Ad un tale che gli chiedeva il motivo del suo atteggiamento, rispose:
- Questa attività è sicuramente migliore dell'attività politica.

2) La tradizione vuole che il grande filosofo greco Eraclito sia morto in un ovile. Poiché soffriva di idropisia (spargimento incontrollato di liquido in alcune cavità dell'organismo e nel tessuto sottocutaneo), un giorno egli si trascinò fin dentro un ovile convinto che il calore esistente in quell’ambiente facesse evaporare i liquidi che gli deformavano il corpo e lo portassero alla guarigione.
Lì Eraclito rimase fino alla morte.

3) Un giorno, mentre tutti erano intenti a parlare, Eraclito ascoltava senza proferire parola. La cosa fu notata da uno dei presenti che, sorpreso, gli chiese:
- Perché te ne stai zitto?
Ed il filosofo, con molta arguzia:
- Taccio per consentire a voi di chiacchierare!
(Diogene Laerzio – vita dei filosofi)

Esopo (Favolista greco del VI secolo a.C.)
Esopo, il grande favolista, era uno schiavo frigio, per giunta storpio, di un ricco signore greco.
Un giorno il suo padrone si preparò per affrontare un lungo viaggio. Ognuno dei suoi schiavi prese una parte del bagaglio, badando, ovviamente di scegliere il più leggero. Esopo, pur nella sua deformità fisica, afferrò la pesantissima gerla del pane, se la caricò sulle spalle e si mise in viaggio con gli altri schiavi che lo deridevano per la sua stoltezza di aver scelto volontariamente il bagaglio più pesante.
Alla prima sosta, però, una parte del pane fu consumato ed Esopo riprese il viaggio con il bagaglio più alleggerito; lo stesso avvenne per le soste successive.
L'ultima parte del viaggio, essendo finito il pane, Esopo lo affrontò senza alcun carico … Solo allora il padrone ed i suoi colleghi capirono la furbizia di Esopo.

Euclide (Matematico greco – IV – III Secolo a.C.)

Un giorno un suo allievo chiese ad Euclide:
“ Cosa si guadagna ad imparare tutti questi teoremi?”.
Per tutta risposta il matematico disse ad uno degli assistenti:
“Dai una moneta a questo ragazzo, che così avrà avuto il suo guadagno, e poi caccialo via!"


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