Curiosità di Roma antica A
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Tra gli aromi della cucina antica ce ne era uno molto pregiato e costoso. Si trattava del succo resinoso estratto dal silfio (nome latino “laser”), una pianta che si estinse verso il V secolo d.C. per eccessivo sfruttamento.<br /> | Tra gli aromi della cucina antica ce ne era uno molto pregiato e costoso. Si trattava del succo resinoso estratto dal silfio (nome latino “laser”), una pianta che si estinse verso il V secolo d.C. per eccessivo sfruttamento.<br /> | ||
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L'arpagone era il rostro che le antiche navi romane avevano a prora e serviva come grappino d'abbordaggio. Poiché l'arpagone serviva per "afferrare" e "trattenere", il termine passò ad indicare l'avaro (l'arraffatore, appunto, che afferra e trattiene).<br /> | L'arpagone era il rostro che le antiche navi romane avevano a prora e serviva come grappino d'abbordaggio. Poiché l'arpagone serviva per "afferrare" e "trattenere", il termine passò ad indicare l'avaro (l'arraffatore, appunto, che afferra e trattiene).<br /> | ||
Versione delle 18:30, 14 giu 2016
Indice |
- Acca Larenzia
Acca Larenzia era un'antica divinità romana collegata al culto della terra o dei Lari. Nella tradizione fu identificata con la moglie di Faustolo e con una cortigiana di Anco Marzio.
- Acqua Marcia
L'Acqua Marcia deve il nome a Marcio Rege che nel 154 a.C. aveva fatto costruire un acquedotto per incanalarla.
- Adulterio
Per frenare gli adulterii, Augusto nel 17 a.C. emanò la "Lex Julia de adulteriis et stupro vel de pudicitia"
- Agrifoglio
Nell’antica Roma era credenza che piantando un albero di agrifoglio vicino alla casa, si tenevano lontani i malefici.
- Agrippa
I romani usavano il termine “agrippa” per indicare il bamino che venendo alla luce si presentava per i piedi. Da questo deriva il cognomen o il prenomen di vari personaggi di Roma antica, come ad esempio Menenio Agrippa.
Alimenta
Gli "Alimenta" erano un sistema di sussidi per i bambini poveri introdotti dall'imperatore Traiano
Antonino Pio (86 – 161 d.C.)
L’imperatore Antonino Pio, durante una spaventosa carestia, acquistò di persona un’enorme quantità di generi di prima necessità per distribuirla al popolo ormai ridotto alla fame, ed evitare che gli speculatori approfittassero della situazione (Curiosità romane).
Arbiter bibendi
Nell'antica Roma, durante i banchetti, si sceglieva una persona, chiamata "arbiter bibendi" (arbitro del bere), che aveva il compito di stabilire quanta acqua si doveva aggiungere al vino sia per correggerne il sapore e la gradazione alcolica (che di solito era abbastanza elevata) sia per evitare ubriacature che causassero degenerazione dei banchetti.
Dal momento che l'arbiter bibendi non poteva bere neppure una goccia di vino per tutta la durata del banchetto, quella carica non era per niente ambita e normalmente era assegnata mediante estrazione.
Aromi
Tra gli aromi della cucina antica ce ne era uno molto pregiato e costoso. Si trattava del succo resinoso estratto dal silfio (nome latino “laser”), una pianta che si estinse verso il V secolo d.C. per eccessivo sfruttamento.
Arpagone
L'arpagone era il rostro che le antiche navi romane avevano a prora e serviva come grappino d'abbordaggio. Poiché l'arpagone serviva per "afferrare" e "trattenere", il termine passò ad indicare l'avaro (l'arraffatore, appunto, che afferra e trattiene).
Atriense
Nell’antica Roma l’atriense era uno schiavo incaricato di sovraintendere ai principali servizi della casa.
Avvocati
La "lex Cincia", fatta approvare da M. Cincio Alimento nel 204 a.C. vietava di accettare doni o denaro per la difesa di una causa.
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