Temistocle
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IL LIBRETTO DEGLI ANEDDOTI
Temistocle (uomo politico ateniese del VI - V Secolo a.C.)
1) Temistocle, il grande uomo politico, una notte passeggiava per le strade ella città in preda all’insonnia.
Ad un tale che gliene chiedeva la ragione, così rispose:
- Gli allori di Milziade non mi lasciano dormire!
(Cicerone – Le Tuscolane)
2) Il figlio di Temistocle, con moine e complimenti, aveva un grande potere sulla mamma.
Un giorno, scherzando, Temistocle gli disse che era il più potente di tutti i greci. A dimostrazione della sua tesi, il grande statista affermò:
- Gli Ateniese dominano sui greci; io comando sugli Ateniesi; tua madre comanda su di me e tu comandi tua madre!
(Plutarco – Vita di Temistocle)
3) A Temistocle piaceva che in tutto ciò che lo riguardasse ci fosse qualcosa di eccezionale.
A tal proposito si narra che una volta, dovendo vendere un terreno, fece dire dall’araldo incaricato di decantarne le qualità che, oltre al resto, anche il vicino era conveniente.
(Plutarco – Vita di Temistocle)
4) Dopo la battaglia di Salamina, mentre osservava i cadaveri portati a riva dai flutti, Temistocle notò molti bracciali e collane sparsi sulla spiaggia.
Egli si allontanò senza toccarne alcuno, ma disse all’amico che era con lui: “Li puoi prendere! Tu non sei Temistocle!”
(Plutarco – Vita di Temistocle)
5) Un giorno un cittadino di Seripo disse a Temistocle che la fama che aveva conquistato non era merito proprio, ma merito della sua città, cioè Atene. Temistocle gli rispose:
- Certo! Se io fossi stato di Seripo non sarei diventato famoso così come non lo saresti diventato tu se fossi nato ad Atene.
(Plutarco – Vita di Temistocle)
6) Un giorno il poeta lirico Simonide di Ceo chiese a Temistocle, che rivestiva la carica di stratego, un favore che andava fuori della legalità. Temistocle, gli rispose:
- Come tu non saresti un buon poeta cantando contro le leggi della melodia, così io non sarei un buon cittadino se, per favorirti, andassi con le leggi della città.
(Plutarco – Vita di Temistocle)
7) Una volta Temistocle invitò gli abitanti di una piccola isola a versare un pesante tributo. Per convincerli a pagare, li avvisò di avere al suo fianco due potenti divinità: la Forza e la Persuasione.
Gli isolani, però, gli risposero che non avrebbero pagato il tributo perché anche loro avevano al proprio fianco due divinità che intimavano di non pagare: la Povertà e la Disperazione.
Temistocle capì e rinunciò alla pretesa.
8) Un giorno gli Ateniesi misero a capo di una delegazione Temistocle, l’artefice della vittoria di Salamina sui persiani e Aristide, suo rivale politico. Quando furono fuori delle porte di Atene, Temistocle disse:
- Senti Aristide, facciamo in questo modo: lasciamo le nostre inimicizie qui, sulla porta. Le riprenderemo al ritorno.
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