Curiosità di Roma antica A

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Nell’antica Roma era credenza che piantando un albero di agrifoglio vicino alla casa, si tenevano lontani i malefici.<br />
 
Nell’antica Roma era credenza che piantando un albero di agrifoglio vicino alla casa, si tenevano lontani i malefici.<br />
  
== '''- Agrippa''' ==
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=== '''Agrippa''' ===
I romani usavano il termine ''“agrippa”'' per indicare il bamino che venendo alla luce si presentava per i piedi. Da questo deriva il cognomen o il prenomen  di vari personaggi di Roma antica, come ad esempio Menenio Agrippa.<br />
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I romani usavano il termine '''“agrippa”''' per indicare il bambino che venendo alla luce si presentava per i piedi. Da questo deriva il cognomen o il prenomen  di vari personaggi di Roma antica, come ad esempio Menenio Agrippa.<br />
  
== '''- Alimenta''' ==
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=== '''Alimenta''' ===
Gli "Alimenta" erano un sistema di sussidi per i bambini poveri introdotti dall'imperatore Traiano <br />
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Gli '''"Alimenta"''' erano un sistema di sussidi per i bambini poveri introdotti dall'imperatore Traiano. <br />
  
== '''- Antonino Pio''' (86 – 161 d.C.) ==
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=== '''Antonino Pio''' (86 – 161 d.C.) ===
L’imperatore Antonino Pio, durante una spaventosa carestia, acquistò di persona un’enorme quantità di generi di prima necessità per distribuirla al popolo ormai ridotto alla fame, ed evitare che gli speculatori approfittassero della situazione (Curiosità romane).<br />
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L’imperatore Antonino Pio, durante una spaventosa carestia, acquistò di persona un’enorme quantità di generi di prima necessità per distribuirla al popolo ormai ridotto alla fame, ed evitare che gli speculatori approfittassero della situazione.<br />
== '''- Arbiter bibendi''' ==
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=== '''Aqua Augusta''' ===
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L’Aqua Augusta è una delle più imponenti opere d’ingegneria realizzata dagli antichi romani. Si tratta di un acquedotto di 96 Km, costruito in Campania tra il 30 ed il 20 a.C.; esso convogliava le acque del Monte Serino e serviva le città del Golfo di Napoli.
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== '''Aqua mulsa''' ==
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Gli antichi romani erano soliti bere una bevanda, chiamata aqua mulsa, preparata miscelando una parte di miele e due di acqua piovana. Prima di essere consumata la stessa era tenuta immagazzinata per qualche mese.
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=== '''Aquilone''' ===
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Aquilone  era il nome dato dai Romani al freddo vento del Nord e che i Greci chiamavano Borea.
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=== '''Arbiter bibendi''' ===
 
Nell'antica Roma, durante i banchetti, si sceglieva una persona, chiamata "arbiter bibendi" (arbitro del bere), che aveva il compito di stabilire quanta acqua si doveva aggiungere al vino sia per correggerne il sapore e la gradazione alcolica (che di solito era abbastanza elevata) sia per evitare ubriacature che causassero degenerazione dei banchetti.<br />Dal momento che l'arbiter bibendi non poteva bere neppure una goccia di vino per tutta la durata del banchetto, quella carica non era per niente ambita e normalmente era assegnata mediante estrazione.<br />
 
Nell'antica Roma, durante i banchetti, si sceglieva una persona, chiamata "arbiter bibendi" (arbitro del bere), che aveva il compito di stabilire quanta acqua si doveva aggiungere al vino sia per correggerne il sapore e la gradazione alcolica (che di solito era abbastanza elevata) sia per evitare ubriacature che causassero degenerazione dei banchetti.<br />Dal momento che l'arbiter bibendi non poteva bere neppure una goccia di vino per tutta la durata del banchetto, quella carica non era per niente ambita e normalmente era assegnata mediante estrazione.<br />
  
== '''- Aromi''' ==
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=== '''Aromi''' ===
Tra gli aromi della cucina antica ce ne era uno molto pregiato e costoso. Si trattava del succo resinoso estratto dal silfio (nome latino “laser”), una pianta che si estinse verso il V secolo d.C. per eccessivo sfruttamento.
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Tra gli aromi della cucina antica ce ne era uno molto pregiato e costoso. Si trattava del succo resinoso estratto dal silfio (nome latino “laser”), una pianta che si estinse verso il V secolo d.C. per eccessivo sfruttamento.<br />
'''- Arpagone''': L'arpagone era il rostro che le antiche navi romane avevano a prora e serviva come grappino d'abbordaggio. Poiché l'arpagone serviva per "afferrare" e "trattenere", il termine passò ad indicare l'avaro (l'arraffatore, appunto, che afferra e trattiene).
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=== '''Arpagone''' ===
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L'arpagone era il rostro che le antiche navi romane avevano a prora e serviva come grappino d'abbordaggio. Poiché l'arpagone serviva per "afferrare" e "trattenere", il termine passò ad indicare l'avaro (l'arraffatore, appunto, che afferra e trattiene).<br />
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=== '''Arria''' ===
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Arria era una nobildonna romana, moglie di Aulo Cecina Peto che, avendo avuto l’ordine dall’imperatore Claudio di togliersi la vita perché implicato in una congiura, non aveva il coraggio di suicidarsi. Arria, allora, si pugnalò a morte e poi diede l’arma al marito dicendo: “Paete, non dolet!” (Peto! Non fa male).<br />
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=== '''Aruspici''' ===
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Gli aruspici erano gli indovini che sostenevano di interpretare la volontà degli dei osservando le viscere degli animali sacrificati, osservando i fulmini oppure interpretando i vari fenomeni naturali. Erano talmente stimati ed apprezzati che Claudio, l’imperatore etruscologo, fece aprire una scuola dove si potesse studiare la loro arte.<br />
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Gli aruspici erano ancora in auge ai tempi dell’imperatore Teodosio, cioè fino al IV secolo dopo Cristo.<br />
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=== '''Arvali''' ===
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Gli Arvali erano i 12 sacerdoti della dea Cerere (anticamente Dia). Riuniti in un collegio istituito addirittura da Romolo, gli Arvali, nominati a vita, erano addetti ai riti sacrificali per favorire la coltura dei campi.<br />
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=== '''Asparagi''' ===
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Gli asparagi erano già molto apprezzati dai romani che li consideravano una vera raffinatezza al punto che il grande poeta Marziale diceva che essi deliziavano il palato dei ricchi.
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Astati: Gli astati erano soldati delle legioni romani di cui costituivano la prima linea da battaglia.
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=== '''Atellana''' ===
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L’atellana era un’antica farsa briosa e realistica di origine osca. Caratterizzata da personaggi fissi e da un linguaggio contadinesco e popolare, fu introdotta a Roma nel I secolo a.C..
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=== '''Atriense''' ===
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Nell’antica Roma l’'''atriense''' era uno schiavo incaricato di sovraintendere ai principali servizi della casa.<br />
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=== '''Augusto''' ===
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1) L’imperatore Augusto tra tutti i vini prediligeva quello rosso delle vigne del Veneto.<br />
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2) L’imperatore Augusto si tagliò la barba per la prima volta nel mese di settembre del 39 a.C. all’età di 24 anni.
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== '''- Avvocati''' ==
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=== '''Avvocati''' ===
 
La "lex Cincia", fatta approvare da M. Cincio Alimento nel 204 a.C. vietava di accettare doni o denaro per la difesa di una causa.<br />
 
La "lex Cincia", fatta approvare da M. Cincio Alimento nel 204 a.C. vietava di accettare doni o denaro per la difesa di una causa.<br />
  
  
 
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Indice

[modifica] - Acca Larenzia

Acca Larenzia era un'antica divinità romana collegata al culto della terra o dei Lari. Nella tradizione fu identificata con la moglie di Faustolo e con una cortigiana di Anco Marzio.

[modifica] - Acqua Marcia

L'Acqua Marcia deve il nome a Marcio Rege che nel 154 a.C. aveva fatto costruire un acquedotto per incanalarla.

[modifica] - Adulterio

Per frenare gli adulterii, Augusto nel 17 a.C. emanò la "Lex Julia de adulteriis et stupro vel de pudicitia"

[modifica] - Agrifoglio

Nell’antica Roma era credenza che piantando un albero di agrifoglio vicino alla casa, si tenevano lontani i malefici.

[modifica] Agrippa

I romani usavano il termine “agrippa” per indicare il bambino che venendo alla luce si presentava per i piedi. Da questo deriva il cognomen o il prenomen di vari personaggi di Roma antica, come ad esempio Menenio Agrippa.

[modifica] Alimenta

Gli "Alimenta" erano un sistema di sussidi per i bambini poveri introdotti dall'imperatore Traiano.

[modifica] Antonino Pio (86 – 161 d.C.)

L’imperatore Antonino Pio, durante una spaventosa carestia, acquistò di persona un’enorme quantità di generi di prima necessità per distribuirla al popolo ormai ridotto alla fame, ed evitare che gli speculatori approfittassero della situazione.

[modifica] Aqua Augusta

L’Aqua Augusta è una delle più imponenti opere d’ingegneria realizzata dagli antichi romani. Si tratta di un acquedotto di 96 Km, costruito in Campania tra il 30 ed il 20 a.C.; esso convogliava le acque del Monte Serino e serviva le città del Golfo di Napoli.

[modifica] Aqua mulsa

Gli antichi romani erano soliti bere una bevanda, chiamata aqua mulsa, preparata miscelando una parte di miele e due di acqua piovana. Prima di essere consumata la stessa era tenuta immagazzinata per qualche mese.

[modifica] Aquilone

Aquilone era il nome dato dai Romani al freddo vento del Nord e che i Greci chiamavano Borea.

[modifica] Arbiter bibendi

Nell'antica Roma, durante i banchetti, si sceglieva una persona, chiamata "arbiter bibendi" (arbitro del bere), che aveva il compito di stabilire quanta acqua si doveva aggiungere al vino sia per correggerne il sapore e la gradazione alcolica (che di solito era abbastanza elevata) sia per evitare ubriacature che causassero degenerazione dei banchetti.
Dal momento che l'arbiter bibendi non poteva bere neppure una goccia di vino per tutta la durata del banchetto, quella carica non era per niente ambita e normalmente era assegnata mediante estrazione.

[modifica] Aromi

Tra gli aromi della cucina antica ce ne era uno molto pregiato e costoso. Si trattava del succo resinoso estratto dal silfio (nome latino “laser”), una pianta che si estinse verso il V secolo d.C. per eccessivo sfruttamento.

[modifica] Arpagone

L'arpagone era il rostro che le antiche navi romane avevano a prora e serviva come grappino d'abbordaggio. Poiché l'arpagone serviva per "afferrare" e "trattenere", il termine passò ad indicare l'avaro (l'arraffatore, appunto, che afferra e trattiene).

[modifica] Arria

Arria era una nobildonna romana, moglie di Aulo Cecina Peto che, avendo avuto l’ordine dall’imperatore Claudio di togliersi la vita perché implicato in una congiura, non aveva il coraggio di suicidarsi. Arria, allora, si pugnalò a morte e poi diede l’arma al marito dicendo: “Paete, non dolet!” (Peto! Non fa male).

[modifica] Aruspici

Gli aruspici erano gli indovini che sostenevano di interpretare la volontà degli dei osservando le viscere degli animali sacrificati, osservando i fulmini oppure interpretando i vari fenomeni naturali. Erano talmente stimati ed apprezzati che Claudio, l’imperatore etruscologo, fece aprire una scuola dove si potesse studiare la loro arte.
Gli aruspici erano ancora in auge ai tempi dell’imperatore Teodosio, cioè fino al IV secolo dopo Cristo.

[modifica] Arvali

Gli Arvali erano i 12 sacerdoti della dea Cerere (anticamente Dia). Riuniti in un collegio istituito addirittura da Romolo, gli Arvali, nominati a vita, erano addetti ai riti sacrificali per favorire la coltura dei campi.

[modifica] Asparagi

Gli asparagi erano già molto apprezzati dai romani che li consideravano una vera raffinatezza al punto che il grande poeta Marziale diceva che essi deliziavano il palato dei ricchi. Astati: Gli astati erano soldati delle legioni romani di cui costituivano la prima linea da battaglia.

[modifica] Atellana

L’atellana era un’antica farsa briosa e realistica di origine osca. Caratterizzata da personaggi fissi e da un linguaggio contadinesco e popolare, fu introdotta a Roma nel I secolo a.C..

[modifica] Atriense

Nell’antica Roma l’atriense era uno schiavo incaricato di sovraintendere ai principali servizi della casa.

[modifica] Augusto

1) L’imperatore Augusto tra tutti i vini prediligeva quello rosso delle vigne del Veneto.
2) L’imperatore Augusto si tagliò la barba per la prima volta nel mese di settembre del 39 a.C. all’età di 24 anni.


[modifica] Avvocati

La "lex Cincia", fatta approvare da M. Cincio Alimento nel 204 a.C. vietava di accettare doni o denaro per la difesa di una causa.


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