Pericle

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(Uomo politico greco - V Secolo a.C.)
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Ecco qualche aneddoto sul Pericle, Uomo politico greco del V Secolo a.C.. <br />
 
   
 
   
 
'''1)''' Pericle, il grande uomo politico ateniese del V secolo a.C., possedeva un eccezionale auto controllo che lo lasciava impassibile anche in situazioni difficili. <br />
 
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Versione delle 20:25, 17 ago 2023

IL LIBRETTO DEGLI ANEDDOTI


Ecco qualche aneddoto sul Pericle, Uomo politico greco del V Secolo a.C..

1) Pericle, il grande uomo politico ateniese del V secolo a.C., possedeva un eccezionale auto controllo che lo lasciava impassibile anche in situazioni difficili.
A dimostrazione di ciò, si narra che un giorno, sull’agorà, egli fu affrontato da un uomo rozzo e villano che lo coprì di insulti e contumelie.
Pericle non diede per nulla retta a quel tale e continuò a sbrigare i suoi affari più impegnativi ed urgenti. L’uomo, però, non desistette dal suo atteggiamento e continuò ad ingiuriare lo statista per tutta la giornata, rimanendogli alle costole come un tafano noioso.
A sera Pericle fece ritorno a casa avendo dietro sempre quel tale che insisteva nella sua villania e continuava a lanciargli ingiurie e male parole.
Giunto davanti alla porta di casa, prima di entrare, dal momento che si era fatto buio e le strade di Atene non erano illuminate, Pericle ordinò ad un suo servo di prendere una lampada per far luce a quell’individuo molesto ed accompagnarlo fino alla casa.
(Plutarco – Vita di Pericle)

2) Poiché l’oratore Tucidide (da non confondere con l’omonimo storico, NdA) lo accusava di sperperare il pubblico denaro in monumenti e opere inutili, Pericle convocò il popolo in assemblea e gli chiese se riteneva che si stesse spendendo molto denaro. Alla risposta affermativa dell’assemblea, Pericle ribatté: “Va bene! Allora vorrà dire che pagherò con il mio denaro e non con il vostro! Sui monumenti, però, sarà il mio nome ad essere inciso!”.
A queste parole il popolo, all’unanimità chiese che le spese fossero pagate con il denaro pubblico e senza nessun risparmio.
(Plutarco – Vita di Pericle).

3) In un processo contro Cimone, Pericle era uno di coloro scelti dal popolo per sostenere l’accusa. Da lui si presentò Elpinice, sorella di Cimone, per blandirlo e supplicarlo in modo da evitargli la pena di morte. Pericle le disse sorridendo:
- Sei vecchia, Elpinice, sei vecchia per compiere azioni del genere!
Pericle, però, nel processo prese la parola una sola volta, tanto per salvare la faccia, e si ritirò subito senza procurare danno a Cimone.
(Plutarco – La Vita di Pericle)

4) Essendo ormai Pericle prossimo alla morte, i suoi amici ed i cittadini più eminenti erano raccolti intorno a lui e ricordavamo le sue imprese, le sue campagne vittoriose ed i trofei elevati, credendo che ormai il grande statista non li potesse più sentire.
Pericle, invece, aveva seguito i loro discorsi ed intervenne dicendo che si meravigliava che essi ricordassero le sue imprese dovute alla fortuna e che molti altri generali potevano vantare e facevano passare sotto silenzio il suo merito più grande.
- Nessun Ateniese – disse – ha dovuto mai vestire, per causa mia, l’abito da lutto!
(Plutarco – La Vita di Pericle)


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